Page 24 - Rationale Divinorum Officiorum
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La sacrestia, ossia il luogo dove si conservano i vasi e gli ornamenti sacri,
e nel quale il prete indossa i paramenti sacri, rappresenta il seno della
santissima Vergine Maria, all’interno del quale il Cristo si è rivestito del
santo abito della sua carne. Il prete avanza verso il popolo uscendo dal
luogo dove egli ha indossato i suoi abiti, perché il Cristo, uscendo dal se-
no della Vergine, è venuto al mondo. La sedia del vescovo, nella chiesa, è
più alta di quella degli altri preti.
XXXIX. DELLA VASCA O BACILE
Vicino all’altare, che rappresenta ancora il Cristo, si pone una vasca o un
bacile che rappresentano la misericordia di Cristo, e ci si lava le mani in
questo vaso per significare che nel battesimo e attraverso la penitenza,
rappresentate da questo contenitore, noi siamo purificati dalla lordura dei
peccati, cosa imitata dall’Antico Testamento. Si legge infatti nell’Esodo
che Mosè fece una bacinella di bronzo con la sua base, e la mise nel taber-
nacolo affinché Aronne, prete del Signore e i leviti, suoi figli, vi si lavasse-
ro prima di avvicinarsi all’altare per offrire i profumi.
XL. DELLA LUCE E DELLE LAMPADE
La luce accesa nella chiesa, è la figura di Cristo, come in queste parole: «Io
sono la luce del mondo», e Giovanni dice: «Egli era la vera luce che illumina
ogni uomo che viene a questo mondo». Le lampade della chiesa rappresenta-
no gli apostoli e gli altri dottori, attraverso la cui dottrina la Chiesa ri-
splende come il sole e la luna, e di cui il Signore ha detto: «Voi siete la luce
del mondo, ossia voi date gli esempi delle buone opere». Per questo, avverten-
doli, Egli dice: «Che la vostra luce brilli davanti agli uomini». E, secondo gli
ordini del Signore, la Chiesa è illuminata, ecco perché si legge nell’Esodo:
«Ordina ai figli di Aronne di offrirmi l’olio più puro che essi estraggono dalle o-
live, affinché la lampada bruci sempre nel tabernacolo della testimonianza». Mo-
sè fece sette lampade, che sono i setti doni dello Spirito Santo, e che nella
notte di questo mondo rischiarano e dissipano le tenebre della nostra ce-
cità; si pongono queste lampade su dei candelieri, perché lo spirito della
saggezza e dell’intelligenza, lo spirito del consiglio e della forza, lo spirito
della scienza e della misericordia, lo spirito della paura del Signore (Es 30
e 40, Es 27, Is 11) posano sul Cristo, che, pieno dei sui doni, predicò agli
uomini prigionieri del peccato la cognizione della libertà dei figli di Dio.
La pluralità delle lampade nella chiesa designa la pluralità delle grazie
sparse tra i fedeli e all’interno delle loro anime.