Page 41 - Racconti di un pellegrino russo
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andarcene e non avevamo bisogno di carrozza, perché volevamo leggere la Filocalia. Il
signore ci disse con calore: – La Filocalia è piaciuta molto anche a me; ho già scritto la
lettera e preparato il denaro e domani, quando vado in tribunale, manderò il tutto a
Pietroburgo per ricevere la Filocalia con il prossimo corriere. L’indomani dunque ci
mettemmo in cammino, dopo aver molto ringraziato quei buoni signori per la loro carità
e la loro dolcezza; ci accompagnarono tutti e due per una versta e infine ci salutammo
per sempre.
Andavamo pian piano con il cieco, percorrendo in media da dieci a quindici verste al
giorno, e tutto il resto del tempo ce ne stavamo seduti nei luoghi appartati e leggevamo
la Filocalia. Lessi tutto quello che riguardava la preghiera del cuore, seguendo l’ordine
indicato dal mio starets, ossia cominciando dai libri di Niceforo il Monaco, di Gregorio
il Sinaita, e via di seguito. Quale attenzione e quale ardore metteva nell’ascoltare quelle
cose! Cominciò poi a pormi delle domande tali sulla preghiera che la mia mente non
bastava per rispondergli. Dopo aver ascoltato la mia lettura, il cieco mi chiese di
insegnargli un mezzo pratico di trovare il suo cuore con la mente, di introdurvi il nome
divino di Gesù Cristo e di pregare così interiormente con il cuore. Gli dissi: – Tu
certamente non vedi, ma con l’intelligenza ti puoi rappresentare quel che hai veduto un
tempo, un uomo, un oggetto o le tue membra, il braccio o la gamba: puoi immaginarlo
nitidamente come se tu lo vedessi e puoi, benché cieco, dirigere il tuo sguardo verso di
esso? – Lo posso sì – rispose il cieco. – Fa’ così, allora. Immagina il tuo cuore, volgi gli
occhi come se tu lo vedessi attraverso il petto, e ascolta con l’orecchio teso come esso
batte un colpo dopo l’altro. Quando ti sarai abituato, cerca di adattare a ogni battito del
cuore, senza perderlo di vista, le parole della preghiera. Ossia, con il primo battito dirai
o penserai: Signore; con il secondo: Gesù; con il terzo: Cristo; con il quarto: abbi pietà;
con il quinto: di me; e ripeti spesso l’esercizio. Ti riuscirà facile perché sei già abituato
alla preghiera del cuore. Poi, quando ti sarai abituato a questa attività, comincia a
introdurre nel tuo cuore la preghiera di Gesù e a farla uscire insieme con il ritmo del
respiro. Ossia inspirando l’aria, di’ o pensa: Signore Gesù Cristo; ed ispirando: abbi
pietà di me! Se tu farai in questo modo abbastanza spesso e per un certo tempo, proverai
un lieve dolore al cuore, poi a poco a poco sentirai sorgere un benefico calore. Con
l’aiuto di Dio, giungerai così all’azione costante della preghiera all’interno del cuore.
Ma guardati specialmente da ogni rappresentazione, da ogni immagine che nasca nel tuo
spirito mentre preghi. Respingi ogni fantasia, perché i Padri ci raccomandano, per non
cadere nell’illusione, di serbare vuoto lo spirito da ogni immagine durante la preghiera.
Il cieco, che mi aveva ascoltato attentamente, si applicò con zelo a fare quanto gli avevo
suggerito, e la notte, nelle soste, vi trascorreva lunghi tratti di tempo. Dopo cinque
giorni, sentì nel cuore un calore intenso e una indicibile felicità; per di più aveva un
desiderio vivissimo di dedicarsi senza posa alla preghiera, che gli rivelava l’amore che
egli portava a Gesù Cristo. A volte vedeva una luce, ma non gli appariva davanti
oggetto alcuno; quando entrava nel suo cuore, gli sembrava di vedere sfavillare la
fiamma luminosa di un gran cero che sfuggendo all’esterno, lo illuminava interamente;
e questa fiamma gli permetteva anche di vedere oggetti lontani, come capitò una volta.
Stavamo attraversando un bosco ed egli era immerso nella preghiera, quando a un tratto
mi disse: – Che disastro! La chiesa brucia e il campanile è caduto. – Non evocare queste
immagini vuote – gli dissi – è una tentazione questa. Devi respingere ogni
fantasticheria. Come puoi vedere quello che avviene in città? Siamo ancora lontani
dodici verste. Egli mi obbedì e si rimise a pregare in silenzio. Verso sera arrivammo in
quella città e vidi infatti, parecchie case incendiate e un campanile crollato (era costruito