Page 45 - Racconti di un pellegrino russo
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non hanno più valore né per me, né per gli altri. Tutto consiste nella vita interiore e nella
                  preghiera attenta! Ah – aggiunse – quanto poco ci si occupa dell’attività interiore! Non
                  la  si  vuole,  e  allora  non  si  ha  cura  dell’illuminazione  spirituale  interiore.  Gli  chiesi
                  ancora: – Ma come si può fare per arrivarci? È una cosa molto difficile! – Affatto; per
                  ricevere l’illuminazione spirituale e diventare un uomo interiore, si deve prendere un
                  testo  qualsiasi  della  Sacra  Scrittura  e  concentrarvi  il  più  a  lungo  possibile  tutta
                  l’attenzione. Con questo sistema si scopre la luce dell’intelligenza. Per pregare bisogna
                  agire nello stesso modo; se vuoi che la tua preghiera sia dritta, pura ed efficace, devi
                  scegliere  una  preghiera  breve,  e  ripeterla  a  lungo  e  spesso:  si  prende  gusto  alla
                  preghiera. L’insegnamento del prete mi piacque, perché era pratico e semplice e insieme
                  profondo e saggio. Ringraziai Dio in spirito per avermi fatto conoscere un vero pastore
                  della sua Chiesa. Alla fine del pasto il prete mi disse: – Va’ a riposarti un poco, devo
                  leggere la parola di Dio e preparare la mia predica per domani. Mi recai in cucina. Non
                  c’era altri che una vecchia cuoca seduta in un angolo, tutta curva, che tossiva. Mi sedetti
                  sotto una lucerna, presi dal sacco la Filocalia e mi misi a leggere per me, a bassa voce;
                  dopo un certo tempo mi resi conto che la vecchia seduta nell’angolo recitava senza posa
                  la preghiera di Gesù. Fui felice di sentire invocare in tal modo il nome santo del Signore
                  e le dissi: – È proprio bello, madre mia, recitare così la preghiera! È l’opera migliore e
                  più cristiana! – Sì, piccolo padre – rispose lei – al tramonto della mia vita questa è la
                  mia  gioia,  che  il  Signore  mi  perdoni!  –  Da  molto  tempo  preghi  così?  –  Dalla  mia
                  giovinezza,  piccolo  padre;  senza  questo,  io  non  potrei  vivere,  perché  la  preghiera  di
                  Gesù mi ha salvata dalla sventura e dalla morte. – Come? Ti prego, raccontamelo per la
                  gloria di Dio e in onore della potente preghiera di Gesù. Rimisi la  Filocalia nel suo
                  sacco, mi sedetti accanto a lei ed essa cominciò il suo racconto: – Ero una bella ragazza;
                  i miei genitori mi fidanzarono; alla vigilia del matrimonio il fidanzato stava per entrare
                  in  casa  nostra  quando  all’improvviso  (e  gli  mancavano  pochi  passi)  vacillò,  e  lo
                  vedemmo cadere come colpito dal fulmine! La cosa mi lasciò un’impressione così forte
                  che decisi di rimanere vergine e di andare a visitare i santi luoghi pregando Dio. Avevo
                  però paura di andarmene da sola in un viaggio tanto lungo, perché, attirati dalla mia
                  giovinezza, i malintenzionati avrebbero potuto darmi noia. Una vecchia signora, che da
                  tempo  conduceva  una  vita  errante,  mi  insegnò  che  si  doveva  recitare  senza  posa  la
                  preghiera di Gesù e mi garantì che la preghiera mi avrebbe preservata da –ogni pericolo
                  lungo la strada. Credetti alle sue parole, e infatti non mi è mai successo niente, anche
                  nelle regioni più lontane; i miei genitori mi provvedevano il denaro per poter viaggiare.
                  Invecchiando, sono diventata inferma, e per fortuna il prete di qua mi fornisce il cibo e
                  mi aiuta per bontà. Ascoltai con gioia il suo racconto e non sapevo come ringraziare Dio
                  per questa giornata che mi aveva rivelato esempi così edificanti. Un po’ più tardi chiesi
                  a  quel  buon  prete  di  benedirmi  e  ripresi  la  mia  strada,  pieno  di  gioia.     Sulla  via  di
                  Kazan Sentite: non molto tempo fa, quando attraversai il governatorato di Kazan per
                  venire fin qui, potei un’altra volta conoscere gli effetti della preghiera di Gesù; anche
                  per coloro che la praticano inconsciamente, essa è veramente il mezzo più sicuro e più
                  rapido per ottenere i beni spirituali. Una sera mi dovetti fermare in un villaggio tartaro.
                  Addentrandomi  nella  via  principale,  scorsi  davanti  a  una  casa  una  carrozza  e  un
                  cocchiere russo; i cavalli erano staccati e pascolavano lì presso. Tutto lieto, decisi di
                  chiedere  un  letto  in  quella  casa  dove  avrei  trovato  per  lo  meno  dei  cristiani.  Mi
                  avvicinai  e  chiesi  al  cocchiere  che  era  la  persona  che  egli  conduceva  in  carrozza.
                  Rispose  che  il  suo  padrone  andava  da  Kazan  in  Crimea.  Mentre  noi  due  parlavamo
                  insieme, il padrone scostò la tenda di cuoio della portiera, mi gettò un’occhiata e disse:
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