Page 22 - Racconti di un pellegrino russo
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L’istitutore guardò il segno sul libro e disse:
– Questo è il mistero degli spiriti. Te lo spiegherò. Quando gli spiriti appaiono a un
uomo sotto forma corporea, compongono il loro corpo visibile di luce e di aria,
utilizzando per questo gli elementi dai quali era stato tratto il loro corpo mortale. E
come l’aria è dotata di elasticità, l’anima che ne è rivestita può agire, scrivere o afferrare
degli oggetti. Ma che libro hai dunque? Fammi vedere.
Lo aprì e capitò sul discorso e il trattato di Simeone il Nuovo Teologo.
– Ah! È certamente un libro di teologia. Non lo conosco…
– Questo libro, piccolo padre, contiene quasi unicamente l’insegnamento della preghiera
interiore del cuore al nome di Gesù Cristo; è esposto qui in modo particolareggiato da
venticinque Padri.
– Ah! La preghiera interiore… So che cosa è – disse l’istitutore.
– Mi piegai ancor più verso di lui e lo pregai di dirmi qualche parola sulla preghiera
interiore.
– Ebbene, nel Nuovo Testamento si dice che l’uomo e tutta la creazione sono soggetti
non per volontà propria alla vanità e che tutto sospira e tende verso la libertà dei figli di
Dio (Rm 8,19-20); questo misterioso movimento della creazione, questo desiderio
innato nelle anime è la preghiera interiore. Non la si può imparare, perché essa è in tutti
e in tutto!
– Ma come acquistarla, scoprirla e sentirla nel nostro cuore? Come prenderne coscienza
e accoglierla volontariamente, giungere a che essa agisca attivamente, riscaldando,
illuminando e salvando l’anima? – chiesi.
– Non so se i trattati di teologia ne parlano – rispose l’istitutore.
– Ma qui tutto questo sta scritto – esclamai.
L’istitutore prese una matita, annotò il titolo della Filocalia e disse: «Voglio farmi
venire questo libro a Tobolsk e lo leggerò.
Ci salutammo, e ognuno andò per i fatti suoi. Andandomene ringraziai Dio per la
conversazione con l’istitutore e pregai il Signore che permettesse al cancelliere di
leggere di leggere un giorno la Filocalia e di comprenderne il senso per il bene
dell’anima sua.
Un altra volta, a primavera, giunsi in una borgata e mi fermai in casa di un prete. Era un
uomo d’oro, che viveva da solo. Passai tre giorni con lui. Dopo avermi attentamente
osservato per tutto quel tempo, alla fine mi disse: «Rimani con me, io ti darò un salario;
ho bisogno di un uomo fidato. Avrai visto che si sta costruendo una nuova chiesa in