Page 18 - Racconti di un pellegrino russo
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Mio Dio, che gioia, che consolazione, che rapimento provai nel varcare la soglia di quel
ricovero, o per meglio dire, di quella tomba; mi apparve come un magnifico palazzo
pieno di letizia e mi dissi: bene, ora in questa calma e in questa pace bisogna lavorare
seriamente e pregare il Signore di illuminare la mia mente.
Così cominciai a leggere la Filocalia dal principio alla fine con grande attenzione. Dopo
un certo tempo, terminata la lettura, mi resi conto della saggezza, della santità e della
profondità di quel libro. Ma dato che vi erano trattati argomenti diversi, non potevo
capire tutto, né raccogliere le forze del mio spirito sul solo insegnamento della preghiera
interiore per arrivare alla preghiera spontanea e perpetua nell’intimo del cuore. Ne
avevo però un vivo desiderio, secondo il comando divino trasmesso dall’Apostolo:
Cercate i doni più perfetti (1Cor 12,31), e anche: Non spegnete lo spirito (1Ts 5,19).
Ma per quanto riflettessi, non sapevo cosa fare. Non ho un’intelligenza tanto acuta e
non c’era nessuno che mi potesse aiutare. Cercherò di annoiare il buon Dio a forza di
preghiere, e allora Lui illuminerà la mia mente. Passai così una giornata a pregare senza
fermarmi un solo istante; i miei pensieri si calmarono e mi addormentai; ed ecco che in
sogno mi vedo nella cella del mio starets ed egli mi spiega la Filocalia dicendo:
«Questo santo libro è pieno di grande saggezza. È per questo che voi, spiriti semplici,
non dovete leggere i libri dei Padri tutti di seguito come sono esposti qui. Questa è una
disposizione conforme alla teologia; ma colui che non è istruito e vuole imparare la
preghiera interiore nella Filocalia deve attenersi a quest’ordine: leggere per prima cosa
il libro del monaco Niceforo (nella seconda parte) poi il libro di Gregorio il Sinaita per
intero, salvo i capitoli brevi, poi le tre forme della preghiera di Simeone il Nuovo
Teologo e il suo trattato sulla fede, infine il libro di Callisto e Ignazio. In questi testi si
trova l’insegnamento completo della preghiera interiore del cuore, alla portata di tutti.
Se vuoi un testo ancora più comprensibile, prendi nella quarta parte lo schema della
preghiera di Callisto, patriarca di Costantinopoli. E io, come se avessi avuto in mano la
Filocalia, cercavo il passo indicato senza riuscire a trovarlo. Lo starets allora,
sfogliando qualche pagina, mi disse: – Eccolo, te lo segno! E raccolto un pezzo di
carbone da terra, fece una riga sul bordo della pagina, accanto al passo indicato.
Ascoltai con attenzione tutte le parole dello starets e cercai di fissarle nella memoria
con fermezza e in ogni particolare.
Mi svegliai e, visto che ancora non era giorno, rimasi disteso, richiamando alla memoria
tutto quel che avevo veduto in sogno e ripetendo quel che mi aveva detto lo starets. Poi
mi misi a riflettere: Dio sa se è l’anima del mio defunto starets che mi appare così o le
mie idee che prendono tale forma, perché io penso spesso e a lungo alla Filocalia e allo
starets!
Mi alzai in questa incertezza di spirito; cominciava ad albeggiare. Ad un tratto vedo
sulla pietra che mi serviva da tavolo la Filocalia aperta alla pagina indicata dallo starets
e segnata con un tratto di carbone, proprio come nel sogno; il carbone era ancora lì
vicino al libro. Ne fui colpito, perché mi ricordai che il libro la sera non era sulla pietra;