Page 14 - Racconti di un pellegrino russo
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qualche tempo la passione di bere cessò. Da quindici anni non assaggia una bevanda
                  alcolica. Fa’ lo steso e ne proverai il beneficio anche tu. Ho un Vangelo, se vuoi te lo
                  porterò». A queste parole gli dissi: «Cosa vuoi che faccia il tuo Vangelo, se i miei sforzi
                  e i mezzi medici non sono serviti a nulla?» (parlavo così perché non avevo mai letto il
                  Vangelo). «Non parlare così – replicò il monaco – ti assicuro che ne ricaverai un bene».
                  L’indomani infatti il monaco mi portò questo Vangelo che ora vedi. Lo aprii, lo guardai,
                  lessi qualche frase e dissi: «Non lo voglio, non ci capisco nulla; non ho l’abitudine di
                  leggere i caratteri dei libri di chiesa». Il monaco continuò a persuadermi dicendo che
                  nelle parole del Vangelo c’è una forza benefica, perché sono parole che Dio stesso ha
                  pronunciato. «Non importa se non capisci nulla, basta che tu legga con attenzione. Un
                  santo ha detto: «Se tu non capisci la parola di Dio, i diavoli però capiscono quel che tu
                  leggi  e  tremano  (cfr.  Gc  2,19),  e  certamente  il  desiderio  di  bere  è  pure  l’opera  dei
                  demòni. E ti dico anche questo: Giovanni Crisostomo scrive che anche il posto in cui
                  viene  tenuto  il  Vangelo  sgomenta  gli  spiriti  delle  tenebre  e  serve  di  ostacolo  ai  loro
                  complotti». Ora non ricordo bene; mi pare di aver dato qualcosa a quel monaco; presi il
                  suo  Vangelo  e  lo  ficcai  in  un  baule  con  le  cose  mie,  ma  ben  presto  lo  dimenticai
                  completamente. Qualche tempo dopo giunse il momento di bere; morivo dalla voglia e
                  aprii il mio baule per prendere il denaro e correre alla mescita. Mi cadde sotto l’occhio
                  il Vangelo, e mi tornò in mente immediatamente tutto quello che il monaco mi aveva
                  detto. Lo aprii e cominciai a leggere il primo capitolo di Matteo. Lessi fino in fondo,
                  senza capirci nulla. Ma mi ricordai quello che aveva detto il monaco: non importa se
                  non capisci, basta che tu lo legga con attenzione. Bene – dissi tra me – leggiamone un
                  altro capitolo. La lettura mi sembrò più chiara. Ecco già il terzo: non l’avevo cominciato
                  che squillò il segnale della ritirata. Non c’era più modo di uscire dalla caserma, e rimasi
                  senza bere. Il mattino dopo, mentre stavo per uscire a cercare un po’ d’acquavite, mi
                  dissi: e se leggessi un altro capitolo del Vangelo? Stiamo un po’ a vedere. Lessi e non
                  mi mossi di là. Un’altra volta ancora mi venne voglia di bere dell’alcool, ma mi misi a
                  leggere e mi sentii rinfrancato. Ne fui tutto riconfortato, e a ogni richiamo del mio vizio,
                  mi precipitavo su un capitolo del Vangelo. Più il tempo passava e meglio andavano le
                  cose.  Quando  ebbi  finito  i  quattro  Vangeli,  la  mia  passione  per  il  vino  era
                  completamente  scomparsa;  ero  diventato  di  sasso  a  tal  riguardo.  Ed  ecco,  da  più  di
                  vent’anni  non  assaggio  più  una  bevanda  alcolica.  Tutti  furono  stupiti  del  mio
                  mutamento.  In  capo  a  tre  anni  fui  riammesso  nel  corpo  ufficiali,  percorsi  i  gradi
                  successivi e divenni capitano. Presi moglie, capitai in una bravissima donna; abbiamo
                  messo da parte qualcosa e ora, grazie a Dio, le cose vanno benino; aiutiamo i poveri
                  come possiamo e ospitiamo i pellegrini. Ho un figlio che è già ufficiale, un gran bravo
                  ragazzo.  Ebbene  vedi,  dopo  la  mia  guarigione,  mi  sono  ripromesso  di  leggere  ogni
                  giorno, per tutta la mia vita, uno dei quattro Vangeli per intero, e non c’è ostacolo che
                  valga. Quando sono carico di lavoro e mi sen spossato, mi corico e prego mia moglie o
                  mio figlio di leggere il Vangelo accanto a me, così non vengo meno al mio impegno. In
                  testimonianza  di  riconoscenza  e  per  la  gloria  di  Dio,  ho  fatto  rilegare  il  Vangelo  in
                  argento massiccio e lo porto sempre sul mio petto. Ascoltai con vivo piacere i propositi
                  del capitano e gli dissi: – Ho conosciuto un caso analogo al vostro; nel mio villaggio,
                  alla fabbrica, c’era un bravissimo operaio che sapeva molto bene il suo mestiere; ma per
                  sua disgrazia gli piaceva bere, e spesso. Un uomo devoto gli consigliò, ogni qualvolta
                  avesse  voglia  di  acquavite,  di  recitare  trentatré  preghiere  di  Gesù  in  onore  della
                  santissima Trinità e degli anni di vita terrena di Gesù. Egli eseguì il consiglio e smise di
                  bere. E non è tutto; dopo tre anni, entrò in un monastero. – E che cosa vale di più, la
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