Page 15 - Racconti di un pellegrino russo
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preghiera  di  Gesù  o  il  Vangelo?  Chiese  il  capitano.  –  È  una  cosa  sola,  risposi.  Il
                  Vangelo è come la preghiera di Gesù, perché il nome divino di Gesù Cristo racchiude in
                  sé tutte le verità evangeliche. I Padri dicono che la preghiera di Gesù è la sintesi di tutto
                  il  Vangelo.  Poi  recitammo  le  preghiere;  il  capitano  cominciò  a  leggere  dall’inizio  il
                  Vangelo secondo Marco e io lo ascoltai pregando entro il mio cuore. Il capitano terminò
                  la lettura alle due del mattino e ci andammo a coricare. Secondo la mia abitudine, mi
                  alzai  presto  il  mattino;  dormivano  tutti;  l’alba  spuntava  allora  e  io  mi  immersi  nella
                  lettura della mia diletta Filocalia. Con quale gioia l’apersi! Mi pareva di aver ritrovato
                  un  padre  dopo  una  lunga  assenza  o  un  amico  risuscitato  da  morte.  Baciai  il  libro  e
                  ringrazia Dio di avermelo restituito; quindi cominciai a leggere Teolepto di Filadelfia
                  nella  seconda  parte  della  Filocalia.  Fui  meravigliato  di  vedere  che  egli  propone  di
                  dedicarsi contemporaneamente a tre ordini di attività: seduto a tavola – egli dice – da’
                  nutrimento al tuo corpo, al tuo spirito la lettura e al tuo cuore la preghiera. Ma il ricordo
                  della  benefica  seta  trascorsa  mi  spiegò  praticamente  questo  pensiero.  Fu  allora  che
                  compresi  il  mistero  della  differenza  tra  il  cuore  e  lo  spirito.  Quando  il  capitano  si
                  svegliò, andai a ringraziarlo della sua bontà e a dirgli addio. Mi versò il tè, mi diede un
                  rublo  d’argento  e  ci  separammo.  Io  ripresi  la  mia  via  di  buonumore.  Dopo  la  prima
                  versta, mi ricordai che avevo promesso ai soldati un rublo e ora possedevo proprio un
                  rublo.  Dovevo  darglielo  o  no?  Da  un  lato  –  mi  dicevo  –  essi  ti  hanno  bastonato  e
                  derubato, e non possono farti niente perché sono in arresto. Ma d’altro canto ricordati
                  quel che scrive la Bibbia: Se il tuo nemico ha fame dagli da mangiare (Rm 12,20), e
                  Cristo  stesso  ha  detto:  Amate  i  vostri  nemici  (Mt  5,44)  e  anche:  Se  qualcuno  vuole
                  portarti via la tua veste, dagli anche il mantello (Mt 5,40). Così persuaso, tornai sui
                  miei passi e giunsi alla stazione di tappa proprio mentre il convoglio si stava rimettendo
                  in marcia; corsi verso i due malfattori e feci scivolare in mano a uno di loro il mio rublo,
                  dicendo:  –  Pregate  e  fate  penitenza;  Gesù  Cristo  è  l’amico  degli  uomini.  Non  vi
                  abbandonerà!  Con  queste  parole  mi  allontanai  e  ripresi  la  mia  strada  nell’opposta
                  direzione.

                  Dopo aver percorso una cinquantina di verste sulla strada principale, mi addentrai per i
                  viottoli di campagna più solitari e più adatti alla lettura. Girovagai a lungo per i boschi;
                  ogni tanto incontravo un piccolo villaggio. Spesso mi fermavo tutta la giornata nella
                  foresta  a  leggere  la  Filocalia;  vi  attingevo  insegnamenti  stupendi  e  profondi.  Il  mio
                  cuore era infiammato dal desiderio di unirsi a Dio con la preghiera interiore, che mi
                  sforzavo di studiare e verificare nella Filocalia; nello stesso tempo ero afflitto di non
                  aver trovato un ricovero dove potermi dedicare alla lettura in pace e senza interruzioni.
                  In quel tempo leggevo anche la mia Bibbia e sentivo che cominciavo a comprenderla
                  meglio;  non  vi  trovavo  più  tanti  passi  oscuri.  I  Padri  hanno  ragione  di  dire  che  la
                  Filocalia  è  la  chiave  che  scopre  i  misteri  sepolti  nella  Scrittura.  Sotto  la  sua  guida
                  cominciai a comprendere il senso segreto della parola di Dio: scoprii che cosa significa
                  l’uomo interiore nel profondo del suo cuore (1Pt 3,4), la preghiera vera, l’adorazione
                  in spirito (Gv 4,23), il regno all’interno di noi (Lc 17,21), l’intercessione dello Spirito
                  Santo (Rm 8,26); comprendevo il significato di queste parole: Voi siete in me (Gv 15,4),
                  dammi il tuo cuore (Pr 23,26) essere rivestito di Cristo (Rm 13,14 e Gal 3,27), le nozze
                  dello  Spirito  nei  nostri  cuori  (Ap  22,17),  l’invocazione  Abba  Pater  (Rm  8,15-16)  e
                  molte altre. Quando nello stesso tempo io pregavo nel profondo del cuore, tutto quello
                  che mi circondava mi appariva sotto un aspetto meraviglioso: alberi, erbe, uccelli, terra,
                  aria, luce, tutto mi sembrava dirmi che essi esistono per l’uomo, che attestano l’amore
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