Page 20 - Prima Catechesi Cristiana
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cittadini della Gerusalemme celeste, sarebbe stata soggetta a schiavitù sotto i re di questo mondo. Infatti
                  l’Apostolo, nel suo insegnamento, ammonisce che ogni anima sia sottomessa alle autorità sovrane, e che
                  sia reso tutto a tutti, a chi il tributo, il tributo, a chi le tasse, le tasse; e il resto che, fatto salvo il culto
                  dovuto al nostro Dio, si deve rendere a chi presiede le istituzioni umane: dal momento che il Signore
                  stesso, per offrirci l’esempio di un salutare insegnamento, non disdegnò di pagare il tributo  dovuto dalla
                  persona umana di cui si era rivestito. Per di più anche agli schiavi, divenuti cristiani e buoni fedeli,  è
                  prescritto  di  servire  con  pazienza  e  con  fedeltà  i  loro  padroni  su  questa  terra;  padroni  che  essi
                  giudicheranno se li avranno trovati ingiusti fino alla fine; o con i quali regneranno da pari a pari se anche
                  costoro  si  saranno  convertiti  al  Dio  vero.  Per  tutti  vale  però il precetto di servire le autorità umane e
                  terrene fino a quando, dopo il tempo prestabilito, significato dai settant’anni, la Chiesa, allo stesso modo
                  di Gerusalemme, non sia liberata dalla confusione di questo mondo, come dalla cattività babilonese. In
                  occasione di questa cattività, anche gli stessi re di questa terra, abbandonati gli idoli in nome dei quali
                  perseguitavano  i  cristiani,  conobbero  l’unico  vero  Dio  e  Cristo  Signore  e  lo  adorarono;  e  per  loro
                  l’apostolo  Paolo  raccomanda  di  pregare,  anche  quando  perseguitassero  la  Chiesa.  Dice  infatti  così:  Ti
                  scongiuro, pertanto, innanzitutto che siano fatte suppliche, preghiere, intercessioni e azioni di grazie per
                  i re, per tutti gli uomini e per tutti coloro che sono costituiti in dignità, perché possiamo trascorrere una
                  vita sicura e tranquilla con tutta pietà e carità. Così attraverso i re di questa terra fu concessa alla Chiesa
                  pace, benché temporale, temporale tranquillità, per edificare in senso spirituale case, piantare giardini e
                  vigne. Ed ecco, proprio con questo discorso, edifichiamo e piantiamo anche te. E questo accade in tutto il
                  mondo,  con  la  pace  mantenuta  dai  re  cristiani,  secondo le parole del medesimo Apostolo:  Voi siete il
                  campo di Dio, l’edificio di Dio.

                  La liberazione da Babilonia dei Giudei dopo settant’anni: essa preannuncia la venuta del Signore Gesù
                  Cristo.

                  21. 38. E appunto, dopo i settant’anni che Geremia  aveva profetato in senso simbolico per prefigurare la
                  fine dei tempi, si cominciò a Gerusalemme la ricostruzione dell’edificio del tempio di Dio, affinché lo
                  stesso simbolo ricevesse compimento. Ma poiché tutto avveniva in figura, la pace e la libertà restituite ai
                  Giudei non erano stabili. Così in seguito essi furono vinti dai Romani e resi soggetti al tributo. In vero dal
                  tempo in cui ricevettero la terra promessa e cominciarono ad avere dei re, perché non ritenessero che la
                  promessa  del  Cristo  liberatore  si  compisse  in  qualcuno  dei  loro  re,  in  modo assai evidente, attraverso
                  molte profezie fu preannunciato il Cristo non solo da Davide nel libro dei Salmi, ma anche da altri grandi
                  santi e profeti, fino al tempo della cattività babilonese. E durante la stessa cattività vi furono profeti che
                  predissero  la  venuta  del  Signore  Gesù  Cristo  liberatore  di  tutti  gli  uomini.  E  dopo  che,  trascorsi  i
                  settant’anni, il tempio fu ricostruito, i Giudei soffrirono così grandi tribolazioni e calamità inflitte loro da
                  re gentili, da comprendere che il liberatore non era ancora venuto. Ma non comprendevano che li avrebbe
                  liberati spiritualmente e desideravano che venisse per liberarli in senso materiale.

                  Le prime cinque età del mondo. La sesta età.
                  22. 39. Si compirono dunque le cinque età del mondo. Di queste la prima va dall’inizio del genere umano,
                  cioè da Adamo, primo uomo creato, fino a Noè, che costruì l’arca al tempo del diluvio; la seconda va fino
                  ad Abramo, scelto quale padre davvero di tutte le genti  che avrebbero imitato la sua fede; e pure, per
                  diretta discendenza carnale padre del futuro popolo dei Giudei, il solo che tra tutti i popoli della terra,
                  prima  della  diffusione  della  fede  cristiana  tra  i  gentili,  ha  adorato  l’unico  Dio  vero;  popolo  dal  quale
                  doveva venire Cristo salvatore, secondo la carne. Queste articolazioni delle due età appaiono in maniera
                  ben visibile nei libri dell’Antico Testamento. Le articolazioni delle altre tre età sono poste in chiara luce
                  anche dal Vangelo, laddove è ricordata la genealogia terrena del Signore Gesù Cristo: la terza età va da
                  Abramo fino al re Davide; la quarta da Davide fino alla prigionia per la quale il popolo di Dio trasmigrò
                  in Babilonia; la quinta età va da quella trasmigrazione  fino all’avvento di nostro Signore Gesù Cristo. Dal
                  suo avvento corre la sesta età: perché la grazia dello Spirito, che nelle età precedenti era nota all’esiguo
                  numero dei patriarchi e dei profeti, ormai si manifestasse a tutte le genti; perché nessuno adorasse Dio se
                  non gratuitamente, desiderando da lui non premi visibili per la propria sottomissione, non la felicità nella
                  vita presente, ma solo la vita eterna, nella quale godere di Dio stesso; perché nel corso di questa sesta età
                  lo  spirito  dell’uomo  si  rinnovasse  ad  immagine  di  Dio,  come  nel  sesto giorno l’uomo  è stato fatto ad
                  immagine  di  Dio.  È  questa  l’età  in  cui,  infatti,  anche  la  legge  si  adempie,  per  il  fatto  che  ciò  che  è
                  prescritto si compie non per desiderio di beni temporali, ma per amore di Colui che lo prescrive. Ora, chi
                  non s’impegnerà nel rendere l’amore a Dio infinitamente giusto e misericordioso, che per primo ha amato
                  a tal punto gli uomini del tutto ingiusti e superbi da mandare per loro il suo unico Figlio, per mezzo del





                  Agostino – Catechesi cristiana                                             pag. 18 di 24
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