Page 24 - Prima Catechesi Cristiana
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propinano rimedi sacrileghi, ed altri dediti a incantatori, astrologi e indovini di qualsiasi empia arte. Ti
                  capiterà  anche  di  accorgerti  che,  nelle  festività  cristiane,  riempiono  le  chiese  quelle  stesse  folle  che
                  riempiono anche i teatri nei giorni di festa dei pagani. E vedendole, sarai tentato di imitarle. E perché
                  dico: “ vedrai “ ciò che ti è ben noto anche ora? Non ignori certo che molti cristiani di nome compiono
                  tutti  i  misfatti  a  cui  ho  fatto  cenno.  E  non  ignori  che  uomini  che  tu  sai  denominarsi  cristiani  forse  si
                  macchiano di peccati ancor più gravi. Ma se sei venuto con l’intenzione di poter compiere tali cose quasi
                  impunemente, ti sbagli di molto; né ti gioverà il nome di Cristo quando egli, che prima si è degnato di
                  venirti in aiuto con grandissima misericordia, comincerà a giudicarti con grandissima severità. Egli infatti
                  ha  preannunciato  la  cosa,  dicendo  nel  Vangelo:  Non  chiunque  mi  dice:  Signore,  Signore,  entrerà  nel
                  regno  dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio. Molti mi diranno in quel giorno: Signore,
                  Signore, abbiamo mangiato e bevuto nel tuo nome. Dunque, per tutti quelli che perseverano nel compiere
                  tali azioni il risultato è la dannazione. Pertanto quando avrai visto che molti, non solo compiono queste
                  opere malvage, ma anche le giustificano ed invitano a farle, tu resta saldo nella legge di Dio e non seguire
                  il modo di pensare di costoro: giacché sarai giudicato non secondo il loro sentire, ma secondo la verità di
                  Dio.

                  Occorre riporre la propria speranza non nell’uomo, ma in Dio.

                  25. 49. Unisciti ai buoni, a coloro che tu vedi condividere con te l’amore per il tuo Re. Scoprirai infatti
                  che  ce  ne  sono  molti,  se  anche  tu  comincerai  ad  esser  tale.  Poiché  se  tu  agli  spettacoli  desideravi  la
                  compagnia e la vicinanza di coloro che con te avevano la passione per un auriga, un gladiatore o per un
                  qualche attore, tanto più ti dovrà procurar piacere l’essere unito a coloro che con te amano Dio, di cui mai
                  si vergognerà chi lo ama, perché non solo lui non può essere vinto, ma rende invincibili anche coloro che
                  lo amano. Tuttavia non devi riporre la tua speranza neppure in coloro che sono buoni, che ti precedono o
                  ti  accompagnano  nel  cammino  verso  Dio,  perché  non  devi  riporla  nemmeno  in  te  stesso,  per  quanti
                  progressi abbia fatto, ma devi riporla in colui  che loro e te rende quali siete, giustificandovi. Di Dio
                  infatti puoi essere sicuro, poiché non muta. Dell’uomo, al contrario, nessuno saggiamente può dirsi sicuro.
                  Ma  se  dobbiamo  amare  coloro  che  non  sono  ancora  giusti  perché  lo  siano,  quanto  più  ardentemente
                  dobbiamo amare coloro che già lo sono! Ma una cosa è amare l’uomo, altra è riporre nell’uomo la propria
                  speranza. La differenza è così grande che Dio comanda l’una e proibisce l’altra. Se poi, sopportando per il
                  nome di Cristo  insulti o tribolazioni, non sarai venuto meno alla fede, né ti sarai allontanato dalla retta
                  via, riceverai una ricompensa più grande. Coloro che invece avranno acconsentito al diavolo in queste
                  cose, perderanno anche la ricompensa più piccola. Ma sii umile davanti a Dio, perché non permetta che tu
                  sia tentato oltre le tue forze.

                  L’iniziazione del precatecumeno.
                  26. 50. Dopo quest’esposizione si deve chiedere al candidato se crede a quanto si è detto e se desidera
                  conformarvi la vita. Quando avrà risposto affermativamente, senz’altro bisogna far su di lui solennemente
                  il segno della croce e trattarlo secondo l’uso della Chiesa. Riguardo al rito di iniziazione, dopo avergli
                  opportunamente spiegato che i segni delle realtà divine sono visibili, ma che in essi si onorano le stesse
                  realtà invisibili, e conseguentemente che quella materia santificata dalla benedizione non deve più essere
                  considerata come lo è nella vita ordinaria, bisogna pure dire quale significato abbiano le parole da lui
                  ascoltate, che cosa dia loro sapore, di che quella realtà sia simbolo. Poi con l’occasione si deve ammonire
                  il candidato perché, qualora gli capiti di ascoltare qualche espressione nelle Scritture che abbia un senso
                  carnale,  quand’anche  non  la  comprenda,  creda  tuttavia  che  essa  indica  una  qualche  realtà  spirituale
                  relativa ai buoni e santi costumi e alla vita futura. Così in breve tempo impara che qualsiasi espressione
                  abbia  inteso  dai  Libri  canonici  non  riconducibile  all’amore  dell’eternità,  della  verità,  della  santità  e
                  all’amore del prossimo, è da ritenersi detta o avvenuta in senso figurato; e così si sforzi di comprenderla
                  in  riferimento  a  quel  duplice  amore.  Di  conseguenza  egli  non  intenderà  il  suo  “  prossimo  “  in  senso
                  carnale, ma vi includerà chiunque possa trovarsi con lui in quella città santa, sia che appaia sia che non
                  appaia ancora appartenere ad essa. In egual modo non dispererà della correzione di ogni uomo, che egli
                  vede vivere per merito della pazienza di Dio, non per altra ragione, come dice l’Apostolo, se non per
                  essere condotto alla penitenza.

                  Esempio di discorso breve.
                  26. 51. Se ti sembra lungo codesto esempio di discorso, con cui ho rivolto l’insegnamento catechetico ad
                  una persona che vuole essere introdotta alla vita di fede come se fosse presente, tu puoi esporre questi
                  argomenti in modo più breve. In ogni modo non ritengo che il discorso debba essere più lungo, benché




                  Agostino – Catechesi cristiana                                             pag. 22 di 24
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