Page 26 - Prima Catechesi Cristiana
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innalzare lodi a lui, senza defezione e stanchezza alcuna, vivendo sempre in lui e di lui, con tale gioia e
beatitudine quale non può essere né espressa né pensata dall’uomo.
Esortazione finale rivolta al catecumeno.
27. 55. Pertanto, tu, credendo a queste cose, guàrdati dalle tentazioni (perché il diavolo cerca chi perisca
con lui). Guàrdati perché quel nemico non ti seduca non solo attraverso coloro che sono fuori della
Chiesa, siano pagani o Giudei o eretici, ma anche perché tu non voglia imitare coloro che, in seno alla
stessa Chiesa cattolica, abbia visto vivere male o indulgere senza ritegno ai piaceri del ventre e della gola
o essere impudichi o dediti alle vane ed illecite curiosità degli spettacoli o dei rimedi sacrileghi o delle
diaboliche arti divinatorie o vivere nel fasto e nella vanagloria propri dell’avarizia e della superbia o avere
una condotta di vita che la legge condanna e punisce. Unisciti piuttosto ai buoni che troverai facilmente se
anche tu sarai tale, cosicché insieme possiate adorare ed amare Dio con cuore disinteressato. Poiché egli
stesso sarà tutto il nostro premio, così da godere nella vita eterna della sua bontà e della sua bellezza. Ma
va amato non come un essere che si vede con gli occhi, ma come si ama la sapienza, la verità, la santità, la
giustizia, la carità e ogni altra cosa simile: non come si manifestano negli uomini, ma come sono nella
fonte stessa dell’incorruttibile ed immutabile sapienza. Pertanto unisciti a chiunque vedrai amare queste
cose, per poterti riconciliare con Dio per mezzo di Cristo che si è fatto uomo per essere mediatore tra Dio
e l’uomo. Non credere poi che gli uomini malvagi, sebbene entrino fra le pareti di una chiesa, possano
entrare nel regno dei cieli; giacché, se non muteranno in meglio se stessi, a tempo debito saranno separati
dai giusti. Imita dunque gli uomini buoni, sopporta i malvagi, ama tutti, poiché non sai che cosa sarà
domani chi oggi è malvagio. E non amare la loro ingiustizia, ma amali perché apprendano la giustizia.
Poiché non ci è stato solo comandato l’amore a Dio ma anche l’amore del prossimo: due comandamenti
nei quali si raccoglie tutta la Legge e i profeti. E non compie la legge se non chi avrà ricevuto in dono lo
Spirito Santo, del tutto uguale al Padre e al Figlio: perché la stessa Trinità è Dio e in questo Dio deve
essere riposta ogni speranza. Non la si deve riporre nell’uomo, chiunque egli sia. Occorre distinguere
infatti tra Colui dal quale siamo giustificati e coloro insieme ai quali siamo giustificati. Per parte sua il
diavolo induce in tentazione non solo attraverso le passioni, ma anche attraverso le paure provocate dagli
scherni, dai dolori e dalla morte stessa. Ma qualunque cosa l’uomo avrà patito per il nome di Cristo e per
la speranza della vita eterna, e avrà sopportato perseverando, varrà ad accrescergli la ricompensa. Se avrà
acconsentito al diavolo, con lui sarà dannato. Ma le opere di misericordia, accompagnate da una devota
umiltà, ottengono dal Signore che egli non permetta che i suoi servi siano tentati più di quanto possano
tollerare.
Agostino – Catechesi cristiana pag. 24 di 24