Page 22 - Prima Catechesi Cristiana
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migliaia si convertirono e credettero in lui. Non desideravano più da Dio benefici temporali e un regno
                  terreno  e  non  aspettavano  Cristo,  re  loro  promesso,  in  una  prospettiva  terrena,  ma  in  una  prospettiva
                  immortale comprendevano e amavano Colui che aveva sofferto nella sua natura mortale così grandi dolori
                  per loro e da loro stessi inflittigli, aveva perdonato i loro peccati fino a spargere il suo sangue e mostrato,
                  con l’esempio della sua resurrezione, che dovevano sperare e desiderare da lui l’immortalità. Pertanto,
                  mortificando i desideri terreni dell’uomo vecchio, pieni d’ardore per la novità della vita spirituale, essi
                  vendevano tutto ciò che possedevano – come aveva raccomandato il Signore nel Vangelo  – e deponevano
                  il prezzo dei loro beni ai piedi degli apostoli, perché li distribuissero a ciascuno secondo quanto gli era
                  necessario. E vivendo concordemente nell’amore cristiano, non rivendicavano alcuna cosa come propria,
                  ma avevano tutto in comune ed erano un’anima sola ed un cuor solo in Dio. In seguito anch’essi subirono
                  le persecuzioni nel proprio corpo per opera dei Giudei loro compatrioti per discendenza carnale e furono
                  dispersi, affinché attraverso la loro dispersione Cristo fosse annunciato più largamente sulla terra e perché
                  anch’essi  imitassero  la  pazienza  del  loro  Signore.  Poiché  Colui  che,  mansueto,  li  aveva  sopportati,
                  comandava che anche loro, divenuti mansueti, sopportassero per lui.

                  Paolo dapprima persecutore e poi apostolo. La conversione dei Gentili. Le persecuzioni contro la Chiesa
                  di Cristo.

                  23. 43. Anche l’apostolo Paolo era stato tra i persecutori dei santi  e aveva infierito grandemente contro i
                  cristiani.  Ma  poi,  divenuto  credente  ed  apostolo,  fu  mandato  ad  annunciare  il  Vangelo  ai  Gentili  e
                  sopportò per il nome di Cristo tribolazioni più dure di quante ne aveva procurate combattendo il nome di
                  Cristo.  Fondando  Chiese  fra  tutte  le  genti  là  dove  diffondeva  il  seme  del  Vangelo,  raccomandava
                  ardentemente che quanti provenivano dal culto degli idoli ed erano nuovi nell’adorazione dell’unico Dio,
                  non essendo in grado di servirlo facilmente con la vendita e la distribuzione dei propri beni, facessero
                  elemosina ai poveri  fra i santi delle Chiese di Giudea che avevano creduto in Cristo. Così l’insegnamento
                  dell’Apostolo costituì gli uni come soldati, gli altri come tributari provinciali, ponendo fra loro Cristo,
                  quale pietra angolare, come era stato preannunziato per bocca del profeta, Cristo a cui gli uni e gli altri,
                  come difese provenienti da diversa parte, cioè dai Giudei e dai Gentili, si unissero con carità fraterna. Ma
                  in seguito insorsero contro la Chiesa di Cristo persecuzioni più violente e frequenti, per mano dei Gentili
                  increduli e ogni giorno si compiva la parola del Signore che aveva predetto:  Ecco, io vi mando come
                  agnelli in mezzo ai lupi.
                  L’espansione della Chiesa tanto più grande quanto più è fecondata dal sangue dei martiri.

                  24. 44. Ma quella vite – come era stato profetato  e dallo stesso Signore preannunciato  – estendeva per
                  tutto il mondo i suoi tralci fruttiferi, si sviluppava con tanta maggior abbondanza quanto più era irrigata
                  dal fertile sangue dei martiri. Di fronte a coloro che innumerevoli morivano a difesa della verità della loro
                  fede in ogni regione della terra, gli stessi re che li perseguitavano, piegata la cervice superba, cedettero e
                  si  volsero  alla  conoscenza  e  alla  venerazione  di  Cristo.  Occorreva  però,  come  era  stato  predetto  dal
                  Signore più volte, che quella stessa vite fosse potata e ne venissero recisi i tralci infruttuosi, dai quali
                  scaturirono scismi ed eresie  in diversi luoghi, provocati da coloro che, sotto il nome di Cristo, cercavano
                  non la gloria di Dio, ma la propria. Era necessario che, a causa delle avversità suscitate da costoro, la
                  Chiesa di più in più fosse messa alla prova, la sua dottrina e la sua pazienza fossero sperimentate e rese
                  manifeste.
                  Il giudizio ultimo.

                  24.  45.  Dunque  tutti  questi  eventi,  come  li  leggiamo  predetti  molto  tempo  prima,  così  ugualmente  li
                  riconosciamo avvenuti. Per i primi cristiani, non vedendoli ancora verificati, erano necessari i miracoli per
                  credere; per noi, che li vediamo compiuti nel modo in cui li leggiamo nei Libri [sacri], dove sono stati
                  riportati ben prima che accadessero (là venivano predette tutte le cose future che ora si vedono presenti),
                  per noi dunque, edificati nella fede, ciò basta per credere senza alcun dubbio che anche gli eventi che
                  restano  si  verificheranno,  mentre  siamo  tribolati  e  perseveriamo  nel signore. Nelle medesime Scritture
                  leggiamo infatti di altre tribolazioni che ancora devono venire  e dell’ultimo giorno del giudizio, quando
                  tutti i cittadini di entrambe le città, ricuperati i loro corpi, risorgeranno e renderanno conto della loro vita
                  davanti  al  tribunale  di  Cristo  giudice.  Nello  splendore  della  sua  potenza    verrà  Colui  che  prima  si  è
                  degnato  di  venire  nell’umiltà  della  condizione  umana;  e  separerà  tutti  gli  uomini  pii  dagli  empi;  non
                  soltanto da coloro che non vollero affatto credere in lui, ma anche da coloro che credettero in lui invano e
                  senza frutto. Agli uni darà il regno eterno insieme a lui; agli altri invece la pena eterna con il diavolo. Ma
                  come nessuna gioia derivante dai beni temporali può in qualche misura paragonarsi al gaudio della vita




                  Agostino – Catechesi cristiana                                             pag. 20 di 24
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