Page 14 - Prima Catechesi Cristiana
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caligine della noia, con pensieri e con considerazioni di tal genere, l’attenzione è pronta ad applicarsi alla
catechesi, di modo che con diletto sia accolto ciò che sollecitamente e gioiosamente prorompe dalla
ricchezza feconda della carità. Cose queste che non io dico a te, ma le dice a noi tutti la carità stessa,
effusa nei nostri cuori ad opera dello Spirito Santo, che ci è stato dato.
Esempio di discorso lungo. Varietà delle circostanze e loro incidenza sul discorso. Varietà degli
ascoltatori e diverso atteggiamento del catechista.
15. 23. Ma ora mi chiedi come cosa dovuta anche quello che non ti dovevo prima di prometterlo, e cioè
che non mi rincresca di svolgere e presentare alla tua considerazione un modello di discorso, come se io
stesso dovessi iniziare un candidato alla fede cristiana. Prima di far ciò, voglio che tu consideri una cosa:
altra è l’intenzione di colui che detta pensando al futuro lettore, altra è quella di colui che parla badando
all’ascoltatore che ha davanti a sé. E in quest’ultimo caso, altra è l’intenzione di colui che esorta da solo a
solo, senza la presenza di nessun’altra persona che ci possa giudicare, altra è quella di chi insegna in
pubblico, circondato da un uditorio che ha diverse opinioni. E, in questa situazione, una cosa è quando si
insegna ad una sola persona, mentre gli altri seguono il discorso quasi per giudicare o per confermare gli
argomenti che sono a loro noti; altra cosa è quando tutti insieme attendono di ascoltare ciò che stiamo per
dire loro. E di nuovo, in questa circostanza, altro è quando ci si intrattiene familiarmente, per intrecciare
una conversazione; altro è quando il popolo, in silenzio e in attesa, volge lo sguardo attento verso colui
che da solo si accinge a parlare da una posizione preminente. Anche quando si parla così, vi è grande
differenza se i presenti sono pochi o molti, colti o incolti oppure dell’una e dell’altra categoria,
provenienti dalla città o dalla campagna, oppure gli uni e gli altri insieme; o un crogiuolo di persone di
ogni genere. Infatti è inevitabile che i presenti influenzino in tanti modi diversi chi si appresta a parlare e a
insegnare, come è pure inevitabile che il discorso pronunciato porti, in certo qual modo, impressa
l’immagine dello stato d’animo di chi lo pronuncia, impressioni in modo differente gli ascoltatori per la
loro stessa varietà, dal momento che essi, con la loro presenza, si influenzano vicendevolmente in maniera
diversa. Ma poiché ora stiamo parlando di coloro che devono essere iniziati alla fede cristiana, ti posso
dire, per mia personale esperienza, che io stesso ho un diverso atteggiamento se mi trovo davanti, per
formarla con la catechesi, una persona erudita, un indolente, un concittadino, un forestiero, un ricco, un
povero, un privato cittadino, una persona altolocata, che ricopre una carica pubblica, di questo o di quel
popolo, di questa o quella età o sesso, proveniente da questa o quella setta, da questa o quella falsa
religione del volgo. E il discorso stesso prende l’avvio, procede, termina a seconda della mia diversa
impressione. Il fatto che con tutti si debba avere la medesima carità, non vuol dire che sia necessario usare
con tutti il medesimo rimedio. Parimenti la carità stessa fa nascere alla vita gli uni, con gli altri si fa
debole; ha cura di edificare gli uni, teme di offendere gli altri; si piega verso gli uni, si erge contro gli
altri; con gli uni è acquiescente, con gli altri severa; a nessuno nemica, di tutti madre. E chi non ha
sperimentato, nel medesimo spirito di carità quel che sto dicendo, ci reputa felici quando vede che
godiamo di buona fama sulla bocca di molti, perché quel poco talento donatoci affascina chi ascolta: ma
Dio, al cui cospetto giunge il lamento di chi è prigioniero, veda la nostra umiltà e il nostro sforzo e ci
rimetta tutti i nostri peccati. Per cui, se ti è piaciuto qualcosa di noi, tanto da chiedere di darti alcuni
suggerimenti per i tuoi discorsi, impareresti meglio vedendoci ed ascoltandoci quando li mettiamo in
pratica, piuttosto che leggendo ciò che ora dettiamo.
Modello di discorso da rivolgere a persone provenienti dalla città, e non dalla campagna. L’inizio del
discorso verte sulla vera pace e felicità in questo mondo.
16. 24. Pur tuttavia, supponiamo che sia venuta da noi, con l’intenzione di diventare cristiana, una persona
semplice proveniente non però dalla campagna, ma dalla città, come la maggioranza di coloro con i quali,
per forza di cose, hai a che fare a Cartagine. Supponiamo ugualmente che, avendogli domandato se
intende diventare cristiano in vista di qualche vantaggio nella vita presente o in vista della pace che si
spera dopo questa vita, egli abbia risposto che lo desidera in vista della pace futura: costui sarebbe da noi
istruito con un discorso press’a poco di questo tipo. Rendiamo grazie a Dio, fratello. Mi rallegro
grandemente con te e gioisco per te, perché, in mezzo alle tempeste così grandi e pericolose di questo
mondo, hai rivolto la mente a quella che è una sicurezza vera e certa. Infatti anche in questa vita gli
uomini ricercano la pace e la sicurezza con grandi tribolazioni, ma, a causa delle passioni perverse, non le
trovano. Essi vogliono infatti trovare pace in beni instabili e non duraturi; ma tali beni con il passare del
tempo vengono sottratti e passano, quindi li tormentano con timori e angosce e non permettono loro di
vivere in pace. Perché se l’uomo vuole trovare pace nelle ricchezze, diventa più arrogante che libero da
affanni. Non vediamo forse quanti le abbiano perdute all’improvviso e quanti si siano essi stessi perduti
Agostino – Catechesi cristiana pag. 12 di 24