Page 12 - Prima Catechesi Cristiana
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dover  ribattere su qualche argomento, parli liberamente.  È necessario anche chiedergli se ha già udito
                  qualche volta ciò che gli è insegnato; e se per caso non lo interessi per il fatto che si tratta di argomenti a
                  lui ben conosciuti e familiari. In conformità alla sua risposta, ci si deve impegnare o a parlare in modo più
                  semplice e più chiaro; o a ribattere un’obiezione; oppure a non dilungarsi in dettagliate spiegazioni sugli
                  argomenti  che  gli  sono  già  noti,  ma  a  riassumerli  brevemente,  a  scegliere  nei  Libri  Sacri  alcuni  passi
                  espressi in forma allegorica, e soprattutto nella nostra stessa narrazione spiegarli e chiarirli di modo che il
                  discorso sia reso gradevole. Se poi il candidato è troppo lento a capire, refrattario e sordo a dolcezze di tal
                  fatta,  lo  si  deve  sopportare  con  benevolenza  e  dopo  aver  fatto  un  breve  accenno  agli  altri  argomenti,
                  occorre insistere, in modo da suscitare timore a causa del futuro giudizio, su quei punti che sono affatto
                  necessari, relativi all’unità della Chiesa cattolica, alle tentazioni, alla condotta cristiana; e si devono dire
                  molte più cose a Dio per lui, che a lui di Dio.
                  Accade  che  qualche  ascoltatore  dapprima  sia  attento  e  poi  si  stanchi  di  stare  in  piedi  o  di  ascoltare.
                  Occorre provvedere con i rimedi adatti.

                  13. 19. Spesso accade pure che chi inizialmente ascoltava con piacere, stanco di ascoltare o di stare in
                  piedi, apra la bocca non per lodare, ma per sbadigliare, e dia a vedere, benché involontariamente, di voler
                  andar via. Appena ci si accorge di ciò, è bene ravvivare la sua attenzione col dire qualcosa insaporito da
                  una gioia composta e conveniente all’argomento trattato; o qualcosa che susciti meraviglia e stupore o
                  commozione e pianto; e più, qualcosa che lo riguardi in prima persona, in modo che, punto sul vivo, egli
                  ridesti il suo interesse; tuttavia la cosa non deve urtare, con qualche espressione aspra, la riservatezza di
                  chi ascolta, ma piuttosto conquistarne il favore con il tono familiare. Altrimenti, gli si può venire in aiuto
                  offrendogli  da  sedere;  sebbene  sarebbe  senza  dubbio  meglio  che,  là  dove  è  possibile  farlo  in  modo
                  agevole, ascolti stando seduto sin dall’inizio. Molto opportunamente in alcune chiese d’oltremare, non
                  solo i vescovi parlano al popolo stando seduti, ma pure il popolo dispone di sedili; in tal modo chi è più
                  debole, stanco di stare in piedi, non è distolto dal prestare un’attenzione che si rivela tanto salutare o non è
                  costretto  addirittura  ad  andarsene.  E  tuttavia  vi  è  una  notevole  differenza  se  si  ritiri  da  una  grande
                  assemblea per recuperare le forze una persona già legata dalla comunione dei sacramenti ovvero se ne
                  vada una persona che deve ricevere l’iniziazione a tali sacramenti (il più delle volte costretto a farlo per
                  non venir meno vinto da un mancamento fisico); infatti per pudore non dice il motivo per cui si allontana
                  e per debolezza non è in grado di stare in piedi. Parlo per esperienza, giacché così fece un contadino,
                  mentre lo istruivo nella catechesi; da ciò ho imparato che bisogna usare molta cautela. Chi sopporterà
                  infatti la nostra presunzione, qualora non permettessimo che siedano davanti a noi uomini che sono nostri
                  fratelli o, meglio ancora uomini verso i quali si deve avere una sollecitudine tanto più grande di modo che
                  diventino nostri fratelli, mentre una donna ha potuto ascoltare, restando seduta, proprio nostro Signore,
                  accanto al quale stanno gli angeli? Certo se il discorso che si prevede di fare è breve o se il luogo ove si
                  parla non è adatto per potervi star seduti, si ascolti stando in piedi; ma solo nel caso in cui gli uditori siano
                  in gran numero e non debbano essere iniziati in quell’occasione. Poiché quando vi sono una, due, o poche
                  persone venute appositamente per diventare cristiane, è inopportuno farle stare in piedi mentre parliamo.
                  Tuttavia, se si è già intrapreso il discorso in questa situazione, almeno quando ci si avvede dell’incomodo
                  dell’ascoltatore, gli si deve offrire da sedere, anzi, bisogna proprio insistere perché si sieda, e gli si deve
                  anche dire qualche parola che ne ravvivi l’attenzione e allontani dal suo animo il disagio, se mai, fattosi
                  presente, ha cominciato a distrarlo. Quando invece non siano individuabili con chiarezza le ragioni per
                  cui, già chiuso nel suo silenzio, il candidato rifiuti di ascoltare, gli si dica, quando si sia seduto, qualche
                  parola contro gli insorgenti pensieri derivanti dalle occupazioni di questo mondo, e lo si faccia in tono
                  gioioso, come già ho detto, o in tono addolorato; perché, se sono proprio le preoccupazioni legate agli
                  affari del mondo ad occupargli la mente, queste spariscono essendo state chiamate in causa una ad una. Se
                  invece  non  sono  tali  preoccupazioni  a  distrarlo,  ma si tratta del fatto che il candidato si  è stancato di
                  ascoltare, per riscattare la sua attenzione dalla noia, si può dire – nel modo a cui ho fatto cenno – qualcosa
                  di  imprevisto  e  di  fuori  dal  comune  riguardo  a  quelle  preoccupazioni  come  fossero  responsabili  della
                  situazione stessa (dal momento che ne ignoriamo la causa). Ma che in proposito il nostro discorso sia
                  breve – soprattutto perché viene ad inserirsi come digressione – per evitare che la medicina non aggravi la
                  malattia della noia, a cui vogliamo porre rimedio. Ci si deve quindi affrettare nel dire le restanti cose e
                  promettere e giungere a una più rapida conclusione del discorso.

                  Il dover tralasciare un’attività per fare la catechesi, toglie in chi parla ogni piacere.
                  14.  20.  Se  poi  ti  ha  rattristato  l’aver  dovuto  tralasciare  un’altra  occupazione  nella  quale  ti  eri  già
                  impegnato  ritenendola  più  urgente  e,  contrariato  per  questo  motivo,  ti  dedichi  alla  catechesi  senza  il





                  Agostino – Catechesi cristiana                                             pag. 10 di 24
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