Page 70 - Prediche di Meister Eckhart
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L’altro uomo che è in noi è l’uomo interiore; la Scrittura lo chiama uomo
                  nuovo, uomo celeste, uomo giovane, amico, ed uomo nobile. È a questo
                  che pensa Nostro Signore, quando dice che un uomo nobile partì per un
                  paese lontano per ottenere un regno, e poi tornò.


                  Bisogna anche sapere che san Gerolamo ed i maestri in generale dicono
                  che,  fin  dall’inizio  della  propria  esistenza  umana,  ogni  uomo  ha  uno
                  spirito  buono,  un  angelo,  ed  uno  spirito  cattivo,  un  demonio.  L’angelo
                  buono invita e spinge continuamente a ciò che è buono, a ciò che è divino,
                  alla virtù, a ciò che è celeste ed eterno. Lo spirito cattivo invita e sospinge
                  incessantemente  l’uomo  a  ciò  che  è  passeggero,  temporale,  a  ciò  che  è
                  contrario alla virtù, malvagio e diabolico. Questo stesso spirito cattivo si
                  intrattiene costantemente con l’uomo esteriore e, attraverso esso, tende di
                  continuo ed in segreto inganni all’uomo interiore, proprio come il serpente
                  si intrattenne con Eva, la donna, e, attraverso essa, con Adamo, l’uomo.
                  L’uomo interiore è Adamo. L’uomo nell’anima è l’albero buono, che porta
                  sempre e continuamente frutti buoni, di cui parla Nostro Signore


                  È anche il campo in cui Dio ha seminato la sua immagine e somiglianza, e
                  dove spande il buon seme, la radice di ogni saggezza, di ogni arte, di ogni
                  virtù,  di  ogni  bontà:  il  seme  della  natura  divina  .  Il  seme  della  natura
                  divina è il Figlio di Dio, il Verbo di Dio.


                  L’uomo  esteriore  è  il  nemico,  il  malvagio,  che  ha  seminato  e  sparso  la
                  zizzania. San Paolo dice di lui: Io trovo in me ciò che mi ostacola, contrario
                  a ciò che Dio ordina, consiglia, a ciò che Dio ha detto e dice ancora nella
                  parte  più  elevata,  nel  fondo  della  mia  anima.  Altrove  egli  dice  ancora,
                  gemendo: Ahimè! Infelice che sono! Chi mi libererà di questa carne e di
                  questo corpo mortale? Altrove ancora egli dice che lo spirito dell’uomo e la
                  sua carne sono costantemente opposti l’uno all’altro. La carne consiglia il
                  vizio e la malizia; lo spirito consiglia l’amore di Dio, la gioia, la pace ed
                  ogni  virtù.  La  vita  eterna  appartiene  a  chi  segue  lo  spirito,  a  chi  vive
                  secondo  lo  spirito  e  il  suo  consiglio.  L’uomo  interiore  è  colui  del  quale
                  Nostro Signore dice che un uomo nobile partì per un paese lontano, per
                  ottenere un regno. È l’albero buono di cui Nostro Signore dice che porta
                  sempre  buoni  frutti  e  mai  cattivi,  perché  vuole  la  bontà,  è  portato  alla
                  bontà, verso la Bontà, quale essa si libra in se stessa, senza essere toccata
                  da questo o da quello. L’uomo esteriore è l’albero cattivo che non può mai
                  portare buoni frutti.








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