Page 68 - Prediche di Meister Eckhart
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abbandonare se stesso. Nessuno può comprendere la mia parola ed il mio
insegnamento se non ha abbandonato se stesso. Tutte le creature sono
nulla in se stesse. Perciò io ho detto: lasciate il nulla, ed afferrate un essere
perfetto nel quale la volontà è retta. Chi ha del tutto abbandonato la
propria volontà, gusta il mio insegnamento e comprende la mia parola.
Ora un maestro dice che tutte le creature ricevono il loro essere
direttamente da Dio, e perciò è secondo la loro vera natura che esse amino
Dio più di se stesse. Se lo spirito conoscesse il suo puro distacco, non
potrebbe più avere inclinazione per alcuna cosa; sarebbe costretto a tenersi
nel suo puro distacco. Perciò è detto: gli è piaciuto nei suoi giorni.
Il giorno dell’anima ed il giorno di Dio sono distinti. Quando l’anima si
pone nel suo giorno naturale, essa conosce tutte le cose al di sopra del
tempo e dello spazio; nessuna cosa è per essa lontana o vicina. Perciò ho
detto che in quel giorno tutte le cose sono ugualmente nobili. Ho detto una
volta che Dio crea ora il mondo, e tutte le cose sono ugualmente nobili in
questo giorno. Se dicessimo che Dio ha creato ieri il mondo o lo creerà
domani, ci comporteremmo in modo insensato. Dio crea il mondo e tutte le
cose in un istante presente, ed il tempo che è trascorso da mille anni è ora
tanto presente a Dio e tanto vicino quanto il tempo che è adesso.
Nell’anima che è posta in un istante presente, il Padre genera il Figlio
unigenito, e, in questa stessa nascita, l’anima rinasce in Dio. È questa una
sola nascita: il Padre genera nell’anima il suo Figlio unigenito, ogni volta
che essa rinasce in Dio.
Ho parlato di una potenza nell’anima; nella sua prima effusione, essa non
coglie Dio in quanto è buono; non coglie Dio in quanto è verità, ma
penetra fin nel fondo e continua a cercare, e coglie Dio nella sua unità e
nella sua solitudine; coglie Dio nel suo deserto e nel suo proprio fondo.
Perciò essa non si accontenta di nulla, e continua a cercare Dio nella sua
Divinità, nella particolarità della sua natura propria. Si dice che nessuna
unione sia maggiore di quella che rende un solo Dio le tre persone divine.
Si dice anche che nessuna unione è più grande di quella tra Dio e l’anima.
Quando l’anima riceve un bacio dalla Divinità, ottiene tutta la sua
perfezione e la sua beatitudine, ed è allora avvolta dall’unità. Nel primo
contatto in cui Dio ha toccato l’anima e la tocca come increata ed
increabile, l’anima è, per questo contatto di Dio, tanto nobile quanto Dio
stesso. Dio la tocca secondo se stesso. Io ho predicato una volta in latino -
era il giorno della Trinità - ed ho detto: la distinzione deriva dall’Unità:
intendo la distinzione nella Trinità. L’Unità è la distinzione e la distinzione
è l’Unità. Più la distinzione è grande, più grande è l’Unità, giacché si tratta
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