Page 63 - Prediche di Meister Eckhart
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Il Padre genera il Figlio nell’eternità, simile a se stesso. Il Verbo era presso
Dio, e Dio era il Verbo: era identico a lui nella stessa natura. Dico ancora di
più: lo ha generato nell’anima mia. Non solo essa è accanto a lui e, nello
stesso modo, egli è accanto ad essa, che gli è simile, ma è in essa, e il Padre
genera il Figlio nell’anima nello stesso modo con cui lo genera
nell’eternità, non diversamente. Lo deve fare, ne abbia gioia o dolore. Il
Padre genera incessantemente il Figlio, ed io dico ancora: egli mi genera
come suo Figlio e lo stesso Figlio. Dico di più: mi genera non solo in
quanto suo Figlio, ma in quanto lui stesso, e lui in quanto me, e me in
quanto suo essere e sua natura. In questa più interna fonte, io scatuisco
nello Spirito santo; è questa una sola vita, un solo essere, una sola
operazione. Tutto ciò che Dio opera è uno, perciò egli mi genera in quanto
suo Figlio, senza alcuna differenza. Mio padre secondo la carne non è,
propriamente parlando, mio padre, ma lo è soltanto per una piccola parte
della sua natura, ed io sono separato da lui; egli può essere morto ed io
vivo. Perciò il Padre celeste è davvero mio padre, infatti io sono suo figlio
ed ho da lui tutto quel che ho, e sono lo stesso Figlio, e non un altro. Il
Padre opera una sola opera, perciò egli mi opera come suo Figlio unico,
senza alcuna differenza.
Noi siamo totalmente trasformati e cambiati in Dio. Fate caso a questo
paragone! Nello stesso modo in cui, nel Sacramento, il pane è trasformato
nel corpo del Signore, per quanto pane vi sia, esso è comunque un solo
corpo. Nello stesso modo, se tutti i pani fossero trasformati nel mio dito,
non vi sarebbe tuttavia più di un dito. Se, d’altra parte, il mio dito fosse
trasformato in pane, questo sarebbe quanto quello. Infatti ciò che è
trasformato in un’altra cosa fa tutt’uno con essa. Nello stesso modo io sono
trasformato in lui, in guisa tale che egli mi opera come suo essere, uno, non
simile; per il Dio vivente, è vero che non v’è alcuna differenza.
Il Padre genera incessantemente il Figlio. Quando il Figlio è generato, non
prende niente dal Padre, perché ha tutto, ma quando il Padre lo genera,
egli prende dal Padre. Di conseguenza, noi non dobbiamo desiderare nulla
da Dio, come se fossimo estranei. Nostro Signore dice ai suoi discepoli: Io
non vi ho chiamato servi, ma amici. Chi desidera qualcosa dall’altro è un
servo, e chi ricompensa è un signore. Mi chiedevo di recente se volessi
ricevere o desiderare qualcosa da Dio. Ci rifletto molto bene, perché se
ricevessi qualcosa da Dio, sarei al di sotto di lui come un servo, e lui,
donando, come un signore. Non dobbiamo essere così nella vita eterna.
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