Page 67 - Prediche di Meister Eckhart
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trova nel giorno dell’eternità, in un istante essenziale, e là il Padre genera il
                  suo Figlio unigenito in un istante presente, e l’anima rinasce in Dio. Ogni
                  volta che ha luogo questa nascita, essa genera il Figlio unigenito. Perciò vi
                  sono  molti  più  figli  generati  dalle  vergini  che  non  dalle  donne,  perché
                  quelle generano oltre il tempo, nella eternità. Qualsiasi sia il numero dei
                  figli  che  l’anima  genera  l’eternità,  non  vi  è  comunque  più  di  un  Figlio,
                  perché ciò accade al di là del tempo, nel giorno dell’eternità.


                  L’uomo è come deve essere quando vive nelle virtù, giacché ho detto otto
                  giorni fa che le virtù sono nel cuore di Dio. Chi vive ed opera nella virtù è
                  come deve essere. Chi non cerca per niente il suo proprio bene in alcuna
                  cosa, né in Dio né nelle creature, permane in Dio e Dio in lui. Per un tale
                  uomo, è una gioia abbandonare e disprezzare tutte le cose, ed una gioia
                  compiere tutte le cose fino al loro punto più alto. San Giovanni dice Deus
                  caritas est, Dio è amore, e l’amore è Dio, e chi dimora nell’amore dimora in
                  Dio, e Dio in lui. Chi dimora in Dio si è stabilito in una bella dimora, è
                  erede di Dio, e colui nel quale Dio abita, ha dei buoni compagni vicino.
                  Ora un maestro dice che Dio fa all’anima un dono con il quale essa è mossa
                  verso le cose interiori. Un maestro dice che l’anima è direttamente toccata
                  dallo Spirito santo, infatti Dio mi ama nello stesso amore in cui ama se
                  stesso, e l’anima ama Dio in questo stesso amore in cui egli ama se stesso;
                  se non vi fosse questo amore, in cui Dio ama l’anima, non vi sarebbe lo
                  Spirito  santo.  È  un  ardore  ed  una  effusione  dello  Spirito  santo,  in  cui
                  l’anima ama Dio.


                  Ora  un  evangelista  scrive:  Questo  è  il  mio  Figlio  diletto,  in  cui  mi
                  compiaccio. Ora un altro evangelista scrive: Questo è il mio Figlio diletto,
                  in cui tutte le cose mi compiacciono. E il terzo evangelista scrive: Questo è
                  il mio Figlio diletto, in cui mi sono compiaciuto. Tutto ciò che piace a Dio,
                  gli piace nel suo Figlio unigenito; tutto ciò che Dio ama, lo ama nel Figlio
                  unigenito.  Ora  l’uomo  deve  vivere  in  modo  tale  da  essere  il  Figlio
                  unigenito. Non v’è distinzione tra il Figlio unigenito e l’anima. Tra servo e
                  padrone non v’è mai lo stesso amore. Finché io sono servo, sono molto
                  lontano dal Figlio unigenito, e diverso da lui. Se volessi vedere Dio con i
                  miei  occhi,  gli  occhi  con  cui  vedo  il  colore,  sbaglierei  di  molto,  perché
                  questa  vista  è  temporale,  e  tutto  quel  che  è  temporale  è  lontano  ed
                  estraneo a Dio. Se si considera il tempo, e lo si considera anche in ciò che
                  ha  di  più  ristretto,  nell’”adesso”,  esso  è  tuttavia  ancora  del  tempo  e
                  permane  in  se  stesso.  Finché  l’uomo  ha  tempo  e  spazio,  numero,
                  molteplicità, egli non è come deve essere, e Dio gli è lontano ed estraneo.
                  Perciò  Nostro  Signore  dice:  Chi  vuole  diventare  mio  discepolo,  deve




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