Page 45 - Prediche di Meister Eckhart
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il suo Figlio unigenito, da cui si effonde lo Spirito santo; è secondo questa
                  operazione che fluisce da lui ed in lui permane, che Dio ha creato l’anima.


                  È naturale, sempre e per tutte le cose, che le più elevate fluiscano nelle più
                  basse, finché le più basse sono rivolte verso le più elevate, perché le più
                  elevate non ricevono mai dalle  più basse, ma, al  contrario,  le  più  basse
                  ricevono dalle più elevate. Ora Dio, essendo al di sopra dell’anima, fluisce
                  sempre  nell’anima,  e  non  può  mai  venirle  meno.  L’anima  sì,  può  venir
                  meno  a  lui,  ma,  finché  l’uomo  si  tiene  al  di  sotto  di  Dio,  riceve
                  continuamente  l’influsso  divino,  puro,  proveniente  da  Dio,  se  non  si
                  sottomette a nessun’altra cosa: né al timore né all’amore, né al dolore, né
                  ad  alcun’altra  cosa  che  non  sia  Dio.  Gèttati  dunque  totalmente,
                  assolutamente,  al  di  sotto  di  Dio,  e  riceverai  l’influsso  divino  nella  sua
                  totalità e purezza. In che modo l’anima riceve da Dio? L’anima riceve da
                  Dio non come una cosa estranea -ad esempio, l’aria riceve la luce del sole
                  come  una  cosa  estranea.  Ma  l’anima  non  riceve  Dio  come  una  cosa
                  estranea, né come se fosse al di sotto di lui, perché quel che è al di sotto di
                  un’altra cosa, le è estraneo e lontano. I maestri dicono che l’anima riceve
                  come  una  luce  riceve  luce,  giacché  allora  non  v’è  niente  di  estraneo  e
                  lontano.


                  V’è nell’anima qualcosa in cui Dio è nella sua nudità, ed i maestri dicono
                  che  è  senza  nome  alcuno.  Questo  qualcosa  è,  e  tuttavia  non  ha  essere
                  proprio, perché non è né questo né quello, né qui né là, perché è ciò che è
                  in  altro,  e  quello  in  questo;  infatti  ciò  che  è,  lo  è  in  quello,  e  quello  in
                  questo, giacché quello fluisce in questo, e questo in quello. Abbandonatevi
                  là in Dio, dice san Paolo, nella beatitudine, perché qui l’anima prende tutta
                  la sua vita e il suo essere, ed è là che essa aspira la sua vita e il suo essere,
                  giacché questo è totalmente in Dio, ed ogni altra cosa di essa è all’esterno;
                  per questo motivo, grazie a questo, l’anima è costantemente in Dio, a meno
                  che essa non lo porti all’esterno, o non si spenga in essa.


                  Un maestro dice che questo qualcosa è talmente presente a Dio, che non
                  può mai distogliersi da lui, e che Dio gli è sempre presente ed interiore. Io
                  dico che Dio, continuamente ed eternamente, è stato presente in questo
                  qualcosa, e che in esso l’uomo è uno con Dio. Non v’è qui affatto bisogno
                  di grazia, perché la grazia è creata, e niente di creato interviene qui, perché
                  nel  fondo  dell’essere  divino,  dove  le  tre  Persone  sono  un  solo  essere,
                  l’anima è una secondo questo fondo. Perciò, se lo vuoi, sono tue tutte le
                  cose, e Dio. Distàccati dunque da te stesso e da tutte le cose, e da tutto quel
                  che sei in te stesso, e cogliti secondo quel che sei in Dio.




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