Page 42 - Prediche di Meister Eckhart
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nessuno sia capace di penetrarne la più piccola parola”. Se voi mi chiedete,
                  dal momento che sono figlio unigenito, eternamente generato dall’eterno
                  Padre, se dunque io sia stato eternamente Figlio in Dio, vi rispondo: sì e
                  no.  Sì,  come  Figlio  secondo  il  fatto  che  il  Padre  mi  ha  eternamente
                  generato, ma non Figlio, in quanto non generato.


                  “In principio”. Con ciò ci è dato capire che noi siamo un unico Figlio, che il
                  Padre  ha  generato  eternamente  dalla  nascosta  oscurità  dell’eterno
                  nascondimento,  permanente  tuttavia  nel  primo  principio  della  prima
                  purezza, che è pienezza di ogni purezza. Qui ho eternamente riposato e
                  dormito  nella  nascosta  conoscenza  dell’eterno  Padre,  permanendo
                  interiormente  inespresso.  Da  questa  purezza  egli  mi  ha  eternamente
                  generato  come  suo  Figlio  unigenito  nell’immagine  della  sua  eterna
                  paternità, perché io divenga Padre e generi colui dal quale sono generato.
                  Proprio come se uno stesse di fronte a un alto monte e gridasse: “Sei tu
                  là?”, la risonanza e l’eco gli risponderebbero: “Sei tu là?”, e se gridasse:
                  “Vieni fuori!” l’eco risponderebbe: “Vieni fuori!”. Sì, se in questa luce si
                  vedesse  un  pezzo  di  legno,  esso  diverrebbe  un  angelo  dotato  di
                  intelligenza,  e  non  solo  dotato  di  intelligenza,  ma  diverrebbe  puro
                  intelletto nella prima purezza, che è la pienezza di ogni purezza. Così fa
                  Dio: egli genera suo Figlio unigenito nella parte più alta dell’anima. Con lo
                  stesso movimento con cui egli genera in me il Figlio unigenito, io lo genero
                  di ritorno nel Padre. Questo non è diverso da quel che avvenne quando
                  Dio generò l’angelo, mentre egli era generato dalla Vergine.


                  Mi venne l’idea, alcuni anni or sono, che qualcuno poteva chiedermi una
                  volta perché ogni filo d’erba è diverso dall’altro, ed avvenne poi che mi fu
                  chiesto  perché  sono  dissimili  l’uno  dall’altro.  Allora  dissi:  è  ancora  più
                  stupefacente che tutti i fili d’erba si assomiglino tanto. Un maestro disse:
                  che tutti i fili d’erba siano cosi dissimili, deriva dalla sovrabbondanza della
                  bontà divina, che Dio riversa in tutte le creature con abbondanza, perché la
                  sua  gloria  divenga  tanto  più  manifesta.  Ma  io  allora  dissi:  è  ancor  più
                  stupefacente che tutti i fili d’erba  siano così simili; come tutti gli angeli
                  nella prima purezza sono un solo angelo, proprio una sola cosa, cosi anche
                  tutti i fili d’erba sono uno nella prima purezza, e tutte le cose là sono Uno.


                  Mi  veniva  talora  il  pensiero,  mentre  venivo  qui,  che  l’uomo  nella
                  temporalità può giungere al punto di poter costringere Dio. Se io, stando
                  qui sopra, dicessi a uno: “Vieni su!”, questo sarebbe difficile per lui. Ma se
                  io  dicessi:  “Siediti  qui  in  basso!”,  questo  sarebbe  facile.  Così  fa  Dio.
                  Quando l’uomo si umilia, Dio nella sua propria bontà non può trattenersi




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