Page 32 - Prediche di Meister Eckhart
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quella delle donne deve essere velata. Donne sono le potenze inferiori, che
devono essere velate, ma uomo è questa potenza che deve essere nuda e
scoperta.
Che meraviglia sarà dunque di questo bambino? Ho detto ultimamente, di
fronte a qualche persona che forse è qui presente, una paroletta che suona
così: non v’è niente di così nascosto che non debba essere svelato. Tutto
quello che è nulla, deve essere tolto, e nascosto in modo tale che non ci si
pensi neppure più. Non dobbiamo sapere nulla del nulla; non dobbiamo
aver nulla in comune con il nulla. Tutte le creature sono un puro nulla. Ciò
che non è qui né là, quando tutte le creature sono dimenticate, è la
pienezza dell’essere. Ho detto allora: Niente deve essere per noi coperto,
che non dobbiamo completamente scoprire a Dio e donargli totalmente.
Dovunque ci troviamo, nella buona o nella cattiva sorte, nella gioia o nel
dolore, qualsiasi sia la nostra inclinazione, bisogna che ce ne spogliamo. In
verità, se noi gli scopriamo tutto, egli, a sua volta, ci scoprirà tutto quel che
ha, e, in verità, non coprirà assolutamente nulla di tutto quello che può
offrirci: né saggezza, né verità, né intimità, né divinità, né qualsiasi altra
cosa. Questa è la pura verità, vera come è vero che Dio vive, nella misura
in cui noi gli scopriamo ciò. Se non glielo scopriamo, non è da
meravigliarsi che egli non ci scopra quello che è suo, giacché occorre che vi
sia una piena reciprocità: noi verso lui, lui verso noi.
Bisogna lamentare che alcune persone pensino di essere assai elevate, ed
anche in perfetta unione con Dio, mentre invece non hanno ancora
rinunciato a se stesse, e sono ancora legate a delle piccolezze, sia nella
gioia che nel dolore. Esse sono molto lontane da quel che credono di
essere. Esse mirano a molte cose, e desiderano molto. Io ho detto una
volta: chi cerca il nulla, trova il nulla; perché deve lamentarsi? Ha trovato
quello che cercava. Chi cerca e desidera qualcosa, cerca e desidera il nulla,
e a chi chiede qualcosa, viene dato il nulla. Ma a chi non cerca e non
desidera che Dio, Dio scopre e dona tutto quello che ha nascosto nel suo
cuore divino, perché egli lo possegga in proprietà come Dio lo possiede, né
più né meno - nella misura in cui cerca Dio soltanto -. Perché stupirsi se il
malato non trova gusto al cibo ed al vino? Egli non ha il vero sapore del
cibo e del vino, perché la lingua ha una patina, un rivestimento, con cui
percepisce il cibo, e che è amaro, secondo la natura della malattia. Le cose
non possono giungere là dove avrebbero sapore; esse sembrano amare al
malato, ed a ragione, giacché la patina e il rivestimento che ricopre la sua
lingua devono fargliele sembrare amare. Finché questo spessore non se ne
va, niente ha il suo vero sapore. Finché non è allontanato da noi quello
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