Page 28 - Prediche di Meister Eckhart
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tempo,  ma  perché,  sciolto  dall’opera  e  dal  tempo,  è  eterno  con  la  sua
                  qualità nello spirito, come lo spirito è eterno in se stesso.


                  Rivolgete  ora  la  vostra  attenzione  a  quelle  opere  che  sono  compiute  in
                  peccato mortale. Come avete sentito, quelli  che hanno capito, in quanto
                  opere ed in quanto tempo sono perdute anche le buone opere compiute in
                  peccato mortale, opere e tempo insieme. Ho anche detto, però, che opera e
                  tempo sono nulla in se stessi. Se dunque opera e tempo in se stessi sono
                  nulla, non perde nulla chi li perde. Questo è vero. Oltre a ciò ho anche
                  detto che opera e tempo in se stessi non hanno essere nè luogo; in quanto
                  opera  essa  è  caduta  nel  tempo  dallo  spirito.  Se  lo  spirito  deve  operare
                  ulteriormente, deve essere necessariamente un’altra opera ed in un altro
                  tempo.


                  E perciò essa non può più tornare nello spirito, in quanto opera e tempo.
                  Neppure può affatto giungere a Dio, perché giammai è arrivato a Dio il
                  tempo,  o  l’opera  temporale.  Perciò  essa  deve  necessariamente  essere
                  annientata e perduta.


                  Ho  anche  detto,  però,  che  di  tutte  le  opere  buone  che  l’uomo  compie
                  mentre  è  in  peccato  mortale,  neppure  una  va  perduta,  nè  il  tempo  né
                  l’opera. E questo è vero nel senso che ora vi voglio spiegare. Come ho già
                  detto, questo è contro tutti i maestri che vivono oggi.


                  Sentite  ora  in  breve  questo  senso,  come  corrisponde  a  verità!  Quando
                  l’uomo  compie  buone  opere  mentre  si  trova  in  peccato  mortale,  non  le
                  compie a partire dal peccato mortale, perché tali opere sono buone, mentre
                  i peccati mortali sono cattivi. Egli le compie piuttosto a partire dal fondo
                  del suo spirito, che è buono in se stesso per natura, anche se egli non si
                  trova nella grazia e le opere in se stesse non meritano il regno dei cieli, nel
                  tempo in cui avvengono. Questo non nuoce allo spirito, perché il frutto
                  dell’opera,  sciolto  dall’opera  e  dal  tempo,  permane  nello  spirito  ed  è
                  spirito con lo spirito, e non viene annullato, così come non viene annullato
                  l’essere  dello  spirito.  Lo  spirito  rende  anzi  libero  il  proprio  essere
                  abbandonando le immagini, che sono buone, come farebbe se fosse nella
                  grazia, sebbene con l’opera non consegua il regno dei cieli, come invece
                  farebbe se fosse nella grazia; perché così egli crea la stessa disposizione
                  all’unità  e  all’uguaglianza,  dove  l’opera  e  il  tempo  sono  utili  proprio
                  soltanto  a  che  l’uomo  abbandoni  se  stesso.  E  più  l’uomo  si  libera  ed
                  abbandona se stesso, più si avvicina a Dio, che è libero in sé; e in quanto
                  l’uomo si libera, in tanto non perde nè opera nè tempo. E quando la grazia




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