Page 23 - Prediche di Meister Eckhart
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ugualmente l’anima in grande inquietudine. In terzo luogo: l’uomo non
può offrire a Dio niente di meglio della quiete. Dio non tiene in conto le
veglie, i digiuni, le preghiere e le mortificazioni, e non ne ha bisogno, al
contrario della quiete. Dio non ha bisogno di altro se non che gli si offra un
cuore tranquillo: allora egli opera tali segrete e divine opere nell’anima,
che nessuna creatura può servire in ciò e neppure vederle; neppure
l’anima di nostro Signor Gesù Cristo può gettarvi uno sguardo. La
sapienza eterna è di una talmente fine delicatezza e così vereconda, da non
sopportare che, là dove Dio solo opera nell’anima, vi sia mescolanza di
qualche creatura. perciò l’eterna sapienza non può sopportare che là stia a
guardare qualche creatura. Perciò il Signore dice: “Porterò la mia fidanzata
nel deserto, e là parlerò al suo cuore”; cioè nella solitudine, lontano da
tutte le creature.
In quarto luogo egli dice che l’anima deve trovare quiete in Dio. L’opera
divina nell’anima, Dio non puo compierla, perché tutto quello che giunge
nell’anima viene compreso dalla misura. La misura è ciò che include in sé
qualcosa e qualcosa esclude. Ma così non avviene per le opere divine: esse
sono senza limiti e concluse in maniera non conclusa nella divina
manifestazione. Perciò dice David: “Dio siede sopra i cherubini”. Non dice
che siede sopra i serafini. I cherubini indicano la saggezza, cioè la
conoscenza: è questa che porta Dio nell’anima, e conduce l’anima verso
Dio. In Dio, però, non può portare. Perciò Dio opera le sue divine opere
non nella conoscenza, giacché essa nell’anima viene avvolta dalla misura;
le opera piuttosto in quanto Dio e divinamente. Allora viene avanti la
potenza più alta, che è l’amore, ed irrompe in Dio, e conduce l’anima, con
la conoscenza e con tutte le altre potenze in Dio, e la unisce a Dio. Allora
Dio opera al di sopra della potenza dell’anima, non come nell’anima, ma
come divino in Dio. Là l’anima è immersa in Dio, e nella natura divina
viene battezzata, e riceve con ciò la vita divina e l’ordine divino, in modo
da essere ordinata secondo Dio.
Lo si può comprendere da un paragone con quello che scrivono i maestri
di scienza della natura: quando il bambino è accolto nel corpo della madre,
ha un aspetto ed una divisione delle membra. Ma quando l’anima viene
infusa nel corpo, scompaiono l’aspetto e la forma che egli aveva dapprima
e diventa qualcosa di unitario: questo grazie alla potenza dell’anima, e
dall’anima riceve un’altra forma, ed un altro aspetto, conforme alla vita
dell’anima. Così avviene per l’anima: quando essa è completamente unita
a Dio e battezzata nella natura divina, perde tutti gli ostacoli, la debolezza
e l’incostanza; viene completamente rinnovata in una vita divina ed
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