Page 17 - Prediche di Meister Eckhart
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luogo tranquillo, ciò dipende dalla sua insufficienza, non da Dio; perché
Dio è nello stesso modo in tutte le cose ed in tutti i luoghi, ed è pronto a
donarsi nello stesso modo, per quanto dipende da lui; e conosce Dio
rettamente chi lo riconosce come uguale.
San Bernardo dice: perché il mio occhio, e non il piede, conosce il cielo?
Ciò deriva dal fatto che l’occhio è più simile al cielo del piede. Se dunque
la mia anima deve conoscere Dio, deve essere celeste. Ma cos’è che porta
l’anima a conoscere Dio in sé ed a sapere quanto è vicino? Fate attenzione!
Il cielo non può ricevere alcuna impressione estranea: nessuna penosa
necessità può impressionarlo e portarlo fuori dal suo corso. Così, anche
l’anima, che deve conoscere Dio, deve essere così rafforzata e confermata
in Dio, da non poter essere impressionata da niente, né speranza né
timore, né gioia né afflizione, né amore né dolore, né alcuna altra cosa che
possa portarla fuori del suo cammino. Il cielo è in tutti i suoi punti
ugualmente lontano dalla terra. Così anche l’anima deve essere
ugualmente lontana da tutte le cose terrene, in modo da non essere più
vicina all’una che all’altra; essa deve mantenersi ugualmente distante nella
gioia e nel dolore, nell’avere e nell’esser privo, o comunque sia: a tutto
deve essere completamente morta, distaccata ed elevata al di sopra.
Il cielo è puro e chiaro, senza alcuna macchia, ad eccezione della luna. I
maestri la chiamano la levatrice del cielo, l’astro più vicino alla terra. Il
tempo e lo spazio non lo toccano. Tutte le cose corporee non hanno là
alcun luogo. Non sta neppure nel tempo, il suo corso è incredibilmente
veloce; i maestri dicono che è senza tempo, ma il tempo deriva dal suo
corso. Niente ostacola l’anima nella conoscenza di Dio tanto quanto il
tempo e lo spazio. Tempo e spazio sono parti, ma Dio è uno. Se dunque
l’anima deve conoscere Dio, deve conoscerlo al di sopra dello spazio e del
tempo, perché Dio non è questo né quello, come le molteplici cose terrene:
Dio è uno.
Se l’anima deve vedere Dio, essa non può guardare alcuna cosa nel tempo;
perché non può mai conoscere Dio fin tanto che le sono presenti il tempo e
lo spazio, o altre rappresentazioni simili. Se l’occhio deve conoscere il
colore, deve essere prima spoglio di ogni colore. Se l’anima deve conoscere
Dio, essa non può avere nulla in comune con il nulla. Chi conosce Dio, sa
che tutte le creature sono nulla. Se si pone una creatura di fronte all’altra,
essa appare bella ed è qualcosa; ma se la si mette di fronte a Dio, essa non è
nulla.
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