Page 73 - Perché un Dio Uomo
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Bosone – Perché egli lo volle spontaneamente e con immutabile volontà.

              Anselmo – Se, come dici, non poté non morire, perché doveva veramente morire e
              doveva veramente morire perché lo volle spontaneamente e immutabilmente, ne se-
              gue che non poteva non morire per il solo motivo che con volontà immutabile volle
              morire.

              Bosone – È così. Ma qualunque sia la causa, rimane tuttavia vero che non poté non
              morire e che fu necessario che morisse.


              Anselmo – T’attacchi troppo a un nonnulla e, come si suol dire, cerchi il nodo nel
              giunco.

              Bosone – Ti sei dimenticato che cosa ho obiettato alle tue scuse al principio di questa
              nostra disputa? Non ti ho chiesto spiegazioni per i dotti, ma per me e per quelli che
              lo domandavano  con  me.  Sopporta  dunque  che  io  chieda,  spinto  dalla  lentezza  e
              dalla pochezza della nostra intelligenza, e continua ad accontentare me e tutti gli al-
              tri anche nelle domande puerili, come hai fatto fin qui.



              17.  IN  DIO  NON  C’È  NECESSITÀ  O  IMPOSSIBILITÀ.  SIGNIFICATO  DEI
              TERMINI: NECESSITÀ OBBLIGANTE E NECESSITÀ NON OBBLIGANTE


              Anselmo – Abbiamo già detto che parliamo impropriamente quando affermiamo che
              Dio non può fare una cosa o che la fa necessariamente, perché ogni necessità e im-
              possibilità è sottoposta alla sua volontà, e la sua volontà non è sottomessa a nessuna
              impossibilità o necessità.

              Nessuna cosa infatti è necessaria o impossibile se non perché egli la volle tale; che
              poi egli voglia o non voglia una cosa per necessità o impossibilità è contrario al vero.
              Quindi dal momento che fa tutto ciò che vuole e solamente ciò che vuole, nessuna
              specie di necessità o di impossibilità previene il suo volere o non volere, il suo fare o
              non fare, sebbene voglia e faccia immutabilmente molte cose.

              Quando Dio compie una cosa, dopo che essa è compiuta, non può fare che non sia
              compiuta e rimane sempre vero che è stata fatta; tuttavia parlando rettamente non si
              dice che a Dio è impossibile far sì che ciò che è passato non sia passato. Qui infatti
              non agisce la necessità di non fare o la impossibilità di fare, ma la sola volontà di Dio
              che, essendo la stessa verità, vuole che la verità sia sempre immutabile come effetti-
              vamente lo è.

              Allo stesso modo, se egli si propone in modo immutabile di fare una cosa, sebbene
              ciò che egli si propone non possa non essere futuro, prima che avvenga, tuttavia in
              lui non c’è alcuna necessità di fare o impossibilità di non fare, perché solo la volontà
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