Page 68 - Perché un Dio Uomo
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16. DALLA MASSA PECCATRICE DIO ASSUNSE UNA NATURA UMANA
SENZA PECCATO. SALVEZZA DI ADAMO E DI EVA
Bosone – Come mi hai spiegato con ragioni i quesiti precedenti, così ti domando di
spiegarmi con la ragione ciò che ora ti chiederò. E anzitutto come Dio dalla massa
peccatrice, cioè dal genere umano tutto infetto dal peccato abbia assunto un uomo
senza peccato, come un pane azzimo da una massa fermentata. Infatti sebbene la
concezione di quell’uomo sia pura e senza la macchia del carnale diletto, tuttavia la
Vergine dalla quale è stato assunto fu concepita «nell’iniquità e sua madre la conce-
pì nel peccato» (cf Sal 51, 7) e nacque con il peccato originale, avendo anch’essa pec-
cato in Adamo «nel quale tutti peccarono» (Rm 5, 12).
Anselmo – Dal momento che abbiamo accertato che quell’uomo è Dio e riconciliatore
dei peccatori, non v’è alcun dubbio che sia completamente immune dal peccato. Ora
questo non è possibile se non nel caso che egli sia stato assunto senza peccato dalla
massa peccatrice. Se tuttavia non riusciamo a capire per quale ragione la sapienza di
Dio abbia fatto questo, non dobbiamo meravigliarci, ma accettare con rispetto che ci
sia qualcosa di incomprensibile nelle profondità di sì grande avvenimento.
In verità, Dio ha restaurato la natura umana più mirabilmente che non l’abbia crea-
ta. Entrambi i fatti sono ugualmente facili per Dio. Ma l’uomo prima di esistere non
si era reso indegno con il peccato di ricevere l’esistenza; invece dopo la sua creazio-
ne con il peccato meritò di perdere ciò che era e ciò per cui era stato fatto.
Tuttavia non perse del tutto ciò che era, affinché ci fosse uno che potesse essere pu-
nito o a cui Dio potesse usare misericordia: due cose impossibili se l’uomo fosse sta-
to ridotto al nulla. Dio dunque ha agito più mirabilmente restaurando l’uomo che
creandolo, perché la riabilitazione del peccatore è contro ogni merito, mentre la cre-
azione non riguarda un peccatore né è contro il merito.
Per di più, quale grandezza non rappresenta l’unione di Dio e dell’uomo per cui,
pur rimanendo in tutta l’integrità delle due nature, colui che è Dio è nello stesso
tempo anche uomo? Chi dunque oserà anche solamente pensare che l’umana intelli-
genza possa penetrare la sapienza con cui fu fatta questa opera inscrutabile?
Bosone – Riconosco che nessun uomo può spiegare perfettamente in questa vita un sì
grande mistero, e non ti chiedo certo di fare quello che nessun uomo può fare, ma
solamente quello che puoi. Mi persuaderai meglio che in questo mistero si nascon-
dono ragioni più profonde, mostrandomi che ne vedi qualcuna, più che provando
con il silenzio che la tua intelligenza non ne scorge alcuna.