Page 67 - Perché un Dio Uomo
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15.  LA  SUA  MORTE  CANCELLA  ANCHE  I  PECCATI  DI  COLORO  CHE
              L’UCCISERO

              Bosone – Però ora mi si presenta un’altra cosa da domandare. Infatti, se la sua ucci-
              sione è tanto cattiva quanto è buona la sua vita, come può la sua morte superare e
              cancellare i peccati di coloro che l’hanno ucciso? Oppure  se cancella il peccato di
              qualcuno di loro, come può cancellare anche i peccati degli altri uomini? Crediamo
              infatti che molti fra essi si sono salvati e che innumerevoli altri si salvano.

              Anselmo – Risolve la questione l’Apostolo quando dice: «Se l’avessero conosciuta (la
              sapienza), mai avrebbero crocifisso il Signore della gloria» (1 Cor 2, 8). C’è infatti
              una grandissima differenza tra il peccato commesso coscientemente e il peccato fatto
              per ignoranza, per cui un male che nessuno potrebbe mai commettere scientemente
              data la sua estrema gravità, diventerebbe perdonabile se commesso nell’ignoranza.
              Certamente nessun uomo potrebbe mai, almeno coscientemente, volere l’uccisione
              di Dio; quindi coloro che l’uccisero senza saperlo non caddero in quell’infinito pec-
              cato, non paragonabile a nessun altro.


              Quando infatti abbiamo cercato di conoscere la bontà della sua vita, non abbiamo
              considerato questo peccato come fatto per ignoranza, ma come fatto scientemente, il
              che nessuno mai fece, né avrebbe potuto farlo.

              Bosone – Hai mostrato con la ragione come gli uccisori del Cristo possano arrivare al
              perdono del loro peccato.

              Anselmo – Cosa domandi ancora? Ora vedi come una necessità ragionata mostri che
              la città superna deve essere completata dagli uomini, come questo non può avvenire
              senza remissione dei peccati e come l’uomo non può averla se non per opera di un
              uomo che sia nello stesso tempo anche Dio e che con la sua morte riconcili a Dio gli
              uomini peccatori. Con chiarezza dunque scopriamo il Cristo, che confessiamo Dio e
              uomo, morto per noi.

              Conosciuto questo senza dubbio alcuno, non si può dubitare, anche se non siamo in
              grado di capirne sempre le ragioni, che tutto ciò ch’egli dice è certo perché Dio non
              può mentire, e che quanto egli ha fatto è fatto sapientemente.


              Bosone – Quanto dici è vero e non dubito affatto che quanto egli disse sia vero e che
              quanto egli ha fatto sia fatto ragionevolmente.

              Ma ti chiedo di dimostrarmi perché mai le realtà della fede cristiana, le quali non
              appaiono agli infedeli né necessarie né possibili, sono necessarie e possibili. E questo
              non  perché  tu  abbia  a  consolidarmi  nella  fede,  ma  per  darmi  la  soddisfazione
              d’intendere quelle verità cui sono già solidamente attaccato.
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