Page 66 - Perché un Dio Uomo
P. 66
sono essere pensati, dal momento che tutti i peccati senza eccezione si commettono
contro di lui?
Bosone – Perché il peccato che viene commesso contro la sua persona, supera im-
mensamente tutti gli altri, che possono essere pensati indipendentemente dalla sua
persona.
Anselmo – Che dici del fatto che spesso uno accetta più volentieri di subire qualche
danno nella propria persona pur di evitare di subirne di maggiori nei beni?
Bosone – Che Dio non ha bisogno di questa pazienza dal momento che ogni cosa è
sottomessa al suo potere, come hai già risposto a una mia precedente domanda.
Anselmo – Rispondi bene. Dunque comprendiamo che al peccato che danneggia la
vita corporale di quest’uomo non può essere paragonata nessuna immensità o molti-
tudine di peccati non commessi sulla persona di Dio.
Bosone – È evidente.
Anselmo – Quanto buono ti sembra dunque quest’uomo, la cui uccisione è così ini-
qua?
Bosone – Se ogni bene è buono tanto quanto è iniqua la sua distruzione, quest’uomo
è incomparabilmente più buono di quanto non siano detestabili tutti quei peccati a
cui la sua morte è senza alcun confronto superiore.
Anselmo – Dici la verità. Anzi rifletti che i peccati sono tanto più odiosi quanto più
sono cattivi, e che questa vita è tanto più amabile quanto più è eccellente. Da qui la
conclusione che questa vita è più amabile di quanto i peccati siano odiosi.
Bosone – Mi è impossibile non capire.
Anselmo – Pensi che un bene sì grande e tanto amabile possa essere sufficiente a pa-
gare ciò che è dovuto per i peccati di tutto il mondo?
Bosone – Anzi può infinitamente di più.
Anselmo – Vedi dunque come questa vita vince tutti i peccati, se è data per essi.
Bosone – È chiaro.
Anselmo – Dunque, se dare la propria vita è accettare la morte, come il dono di que-
sta vita supera tutti i peccati degli uomini, così anche l’accettazione della morte.
Bosone – È evidente che è così per tutti i peccati che non hanno per oggetto la perso-
na di Dio.