Page 65 - Perché un Dio Uomo
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Anselmo – Non ho detto che farà sapientemente quell’incarnazione? Infatti Dio sa-
              pientemente assumerà la mortalità, di cui farà sapientemente uso in quanto essa de-
              ve essere assai utile. Invece non potrà sapientemente assumere l’ignoranza, perché
              non è mai utile, ma sempre nociva, eccetto quando serve a impedire che la cattiva
              volontà – che in lui non ci sarà mai – faccia il male. Infatti, benché non produca altri
              danni, l’ignoranza è nociva per il solo fatto che priva del bene della scienza.

              E per soddisfare brevemente le tue domande dirò che sin da quando comincerà a e-
              sistere quello uomo sarà sempre ripieno di Dio come di se stesso.

              E quindi non sarà mai privo della sua potenza, fortezza e sapienza.


              Bosone – Sebbene sempre avessi creduto che nel Cristo non c’era l’ignoranza, tutta-
              via te l’ho domandato per sentirne il motivo. Infatti spesso siamo certi di qualche
              cosa ma non la sappiamo provare con delle ragioni.



              14.  LA  SUA  MORTE  SUPERA  LA  GRANDEZZA  E  IL  NUMERO  DI  TUTTI  I
              PECCATI

              Bosone – Ti prego ora d’insegnarmi come la sua morte superi il numero e la gran-
              dezza di tutti i peccati, proprio perché hai dimostrato che un solo peccato – che sti-
              miamo piccolissimo – è così grande che non lo si dovrebbe commettere neppure se
              con un solo sguardo contrario alla volontà di Dio si potesse preservare dalla distru-
              zione totale una infinità di mondi pieni di creature come lo è questo nostro.


              Anselmo – Se questo uomo fosse qui presente e tu sapessi chi egli è e ti si dicesse: «se
              non ucciderai quest’uomo, perirà tutto il mondo e tutto ciò che non è Dio», lo ucci-
              deresti tu, per conservare tutte le altre creature?

              Bosone – Non lo farei anche se mi presentassero un numero infinito di mondi.

              Anselmo – E che cosa faresti se ti dicessero: «O lo uccidi o tutti i peccati del mondo
              verranno sopra di te»?

              Bosone – Risponderei che preferisco caricarmi tutti gli altri peccati, non solo quelli
              che furono o che saranno commessi in questo mondo ma anche quelli che il pensiero
              vi  può  aggiungere,  piuttosto  che  questo  solo.  E  penso  che  dovrei  rispondere  così
              non solo per la sua uccisione, ma anche per la più piccola ferita che gli possa venir
              inflitta.

              Anselmo – Giudichi bene. Ma, dimmi, perché il tuo cuore giudica così, ispirandoti
              più orrore per il solo peccato di ferire quest’uomo che non per tutti gli altri che pos-
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