Page 70 - Perché un Dio Uomo
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Sembra infatti sconveniente che Dio abbia permesso che anche per un solo istante il
genere umano e le cose che creò per coloro che dovranno riempire la città superna
siano esistite quasi invano. Avremmo infatti l’impressione che la loro esistenza sia
vana fino a quando non le vedessimo sussistere per colui per il quale soprattutto fu-
rono create.
Bosone – Con un ragionamento appropriato, a cui nulla sembra opporsi, dimostri che
dopo la creazione dell’uomo non ci fu mai alcun momento in cui non siano esistiti
degli individui inclusi in quella riconciliazione, senza la quale ogni uomo sarebbe
stato creato invano. Anzi possiamo concludere che ciò non solo è conveniente ma
anche necessario, perché se questo è più conveniente e più ragionevole dell’opposto
– e cioè che per un certo tempo non ci sia stato nessuno nel quale si potesse realizza-
re il fine per il quale Dio creò l’uomo – e se nulla si oppone alla ragione data, è ne-
cessario che ci sia sempre stato qualcuno partecipe della predetta riconciliazione.
Conseguentemente non si deve dubitare che Adamo ed Eva facciano parte della re-
denzione, nonostante che l’autorità divina non lo dica espressamente.
Anselmo – Sembra incredibile che quando Dio li creò e immutabilmente decise di fa-
re discendere da loro tutti gli uomini che voleva portare nella città celeste abbia e-
scluso da questo disegno loro due.
Bosone – Anzi si deve credere che li abbia creati proprio perché fossero tra coloro per
i quali furono fatti.
Anselmo – Ragioni bene. Però, prima della morte di Cristo nessuna anima poté entra-
re nel paradiso celeste, come ho detto prima parlando del palazzo del re.
Bosone – Così crediamo.
Anselmo – La Vergine poi, dalla quale è stato assunto l’uomo di cui parliamo, fu del
numero di coloro che vennero da lui purificati dal peccato prima della sua nascita;
ed egli fu assunto dalla Vergine già purificata.
Bosone – Quello che esponi mi piacerebbe molto, se non lasciasse fraintendere che
quest’uomo, che deve essere immune dal peccato per se stesso, lo sia invece per la
madre e che non sia mondo per virtù propria ma per quella della madre.
Anselmo – Non è così; e poiché la purezza della madre, che lo rende puro, proviene
da lui, anch’egli è puro per se stesso e da se stesso.
Bosone – Basta su questo argomento. Tuttavia mi sembra che ci sia ancora qualcosa
d’altro da chiedere.
Abbiamo detto prima che quell’uomo non doveva necessariamente morire e ora ve-
diamo che sua madre divenne pura per la sua futura morte. Ora se tale morte non ci