Page 21 - Perché un Dio Uomo
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Anselmo – Supponiamo dunque che non ci sia mai stata l’Incarnazione di Dio e
quanto predichiamo di quest’uomo (assunto); sia accettato come certo fra noi che
l’uomo fu creato per la beatitudine, la quale non può aver luogo in questa vita; e
nessuno può pervenire alla beatitudine se non dopo la remissione dei peccati e nes-
suno può trascorrere questa vita senza peccare. Ammettiamo ancora le altre verità
che bisogna credere per ottenere la salvezza eterna.
Bosone – Dal momento che non ci vedo nulla di impossibile o di indegno di Dio, sia
così.
Anselmo – Dunque l’uomo ha bisogno della remissione dei peccati per raggiungere
la beatitudine.
Bosone – È quello che tutti teniamo.
11. CHE COSA SIGNIFICA PECCARE E SODDISFARE PER IL PECCATO?
Anselmo – Dobbiamo dunque indagare per quale motivo Dio perdoni i peccati degli
uomini. Per farlo con maggiore chiarezza, vediamo prima che cosa significhi peccare
e soddisfare per il peccato.
Bosone – A te il compito di spiegare, a me quello di seguirti con attenzione.
Anselmo – Se l’angelo e l’uomo rendessero sempre a Dio quello che gli è dovuto, non
peccherebbero mai.
Bosone – Non posso contraddire.
Anselmo – Quindi peccare non è altro che non dare a Dio quello che gli è dovuto.
Bosone – E quale è il debito che dobbiamo rendere a Dio?
Anselmo – Tutta la volontà della creatura ragionevole deve essere sottomessa alla vo-
lontà di Dio.
Bosone – Niente di più vero.
Anselmo – Questo è il debito che l’angelo e l’uomo devono a Dio; se lo soddisfano
non peccano, altrimenti peccano. È questa la giustizia, ossia la rettitudine della vo-
lontà, che fa i giusti o i retti di cuore (cf Sal 36, 11), cioè di volontà. In ciò consiste
l’onore unico e totale che dobbiamo a Dio e che egli esige da noi.
È questa sola volontà che, quando può operare, rende le opere accette a Dio; quando
poi non lo può, essa da sola e per se stessa piace a Dio, perché senza di essa nessuna