Page 26 - Perché un Dio Uomo
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peccasse, quando per il peccato è privato della beatitudine e di ogni bene, restituisce
              del suo ciò che ha tolto, anche se contro voglia.

              Sebbene infatti Dio non ricavi alcuna utilità da ciò che prende – mentre l’uomo trova
              una utilità nei soldi che prende a un altro – tuttavia fa servire al proprio onore la co-
              sa tolta, per il fatto stesso che la toglie. Con il toglierla egli dimostra che il peccatore
              e ciò che gli appartiene sono a lui soggetti.




              15.  PUÒ  DIO  SOPPORTARE  ANCHE  PER  POCO,  CHE  IL  SUO  ONORE  SIA
              VIOLATO?


              Bosone – Ciò che dici mi piace. Ma desidero la tua risposta su altri punti. Infatti, se
              Dio deve celare il proprio onore, come dici, perché mai permette che, sia pure anche
              per poco tempo, non venga rispettato?

              Se si lascia in qualche modo danneggiare una cosa, non la si custodisce né integral-
              mente né perfettamente.

              Anselmo – Preso in se stesso, l’onore di Dio non può essere né aumentato né diminu-
              ito. Egli è a se stesso onore incorruttibile e immutabile.


              Tuttavia, quando ogni creatura rispetta il suo ordine – quello stabilito dalla natura o
              dalla ragione -si dice che essa obbedisce a Dio e lo onora; e lo si dice soprattutto del-
              la natura ragionevole, alla quale è dato di capire quello di cui è in debito. E quando
              vuole ciò che deve, onora Dio; non perché gli dia qualcosa, ma perché spontanea-
              mente si sottomette al suo volere e al suo comando e conserva, per quanto dipende
              da lei, il posto assegnatole nella universalità delle cose e la bellezza dello stesso uni-
              verso.

              Quando invece non vuole ciò che deve, per quanto può, disonora Dio, perché non si
              sottomette spontaneamente al suo comando e disturba, per quanto può l’ordine e la
              bellezza dell’universo, sebbene in nessun modo danneggi e deturpi il potere e la di-
              gnità di Dio.

              Se quanto è contenuto nell’ambito del cielo non volesse stare sotto il cielo o volesse
              allontanarsi da esso, non potrebbe fare altro che stare sotto il cielo né potrebbe fug-
              gire il cielo altrimenti che avvicinandosi ad esso. Infatti da qualunque posto parta,
              verso  qualunque  posto  vada,  in  qualsiasi  direzione  si  muova,  rimarrebbe  sempre
              sotto il cielo; e quanto più si allontanasse da una qualsiasi parte del cielo, tanto più
              si avvicinerebbe alla parte opposta.

              Così,  sebbene  l’uomo  o  l’angelo  cattivo  non  voglia  sottomettersi  alla  volontà  e  al
              comando di Dio, non può tuttavia fuggirli perché se vuole fuggire dalla volontà che
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