Page 12 - Perché un Dio Uomo
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In caso contrario, Dio avrebbe usato contro il diavolo una violenta ingiustizia; que-
              sto infatti aveva sull’uomo pieno diritto in quanto non lo aveva già attirato violen-
              temente a sé, ma era stato l’uomo a darglisi spontaneamente.

              Forse si potrebbe parlare così se il diavolo o l’uomo fossero indipendenti o sudditi
              di qualche altro e non di Dio. Siccome invece sia il diavolo che l’uomo sono di Dio e
              non possono esistere che in dipendenza da lui, che cosa avrebbe dovuto fare Iddio
              con un essere che gli apparteneva, nei riguardi di esso e in esso?

              Una cosa sola: punire il servo che aveva persuaso il compagno di servitù ad abban-
              donare il comune padrone per sottometterlo a sé e che, traditore e ladro, s’era ap-
              propriato del fuggiasco divenuto ladro lui pure, derubandone il suo Signore. Erano
              ladri entrambi in quanto uno, persuaso dall’altro, rubava se stesso al proprio padro-
              ne. Che, di più giusto, se Dio avesse agito così?


              Che  ingiustizia  ci  sarebbe  se  invece  Dio,  giudice  universale,  avesse  strappato
              l’uomo, così posseduto, dal potere di un possessore tanto ingiusto, o per punirlo in
              un altro modo che escludesse l’intervento del diavolo oppure per perdonarlo?

              Benché infatti fosse giusto che l’uomo venisse tormentato dal diavolo, questo però lo
              tormentava ingiustamente. L’uomo infatti aveva meritato una punizione, e nessuno
              poteva punirlo più convenientemente di colui a cui aveva dato il suo consenso per
              peccare. Il diavolo però non aveva diritto alcuno di punirlo; anzi lo faceva tanto più
              ingiustamente in quanto non vi era spinto dall’amore della giustizia ma dall’istinto
              del male. Non lo faceva per volere di Dio, ma col permesso della sua incomprensibi-
              le sapienza che ordina bene anche il male.

              E penso che quanti stimano che il diavolo abbia qualche diritto di possedere l’uomo
              vi siano indotti da questo: essi vedono cosa giusta che l’uomo sia soggetto alle ves-
              sazioni del diavolo e che Dio lo permetta, e perciò pensano che il diavolo le infligga
              giustamente.

              Può  capitare  infatti  che  la  stessa  cosa  sia  considerata  giusta  o  ingiusta  secondo  il
              punto di vista da cui è guardata, e perciò sia giudicata tutta giusta o ingiusta da chi
              non la osserva attentamente.


              È il caso di uno che percuote ingiustamente un innocente e merita così di essere per-
              cosso giustamente. Se però la persona che fu percossa, la quale ha il dovere di non
              vendicarsi, percuote il suo percussore, lo fa ingiustamente. La percossa che questi
              dà, se è considerata da parte di chi la dà è ingiusta in quanto egli non si deve vendi-
              care; considerata invece da parte di chi la riceve, è giusta, in quanto egli aveva per-
              cosso ingiustamente ed era quindi giusto che ne ricevesse il contraccambio. Dunque,
              la stessa azione è giusta o ingiusta secondo i diversi punti di vista e può capitare che
              da uno sia considerata giusta e da un altro ingiusta. Si può dire perciò che il diavolo
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