Page 7 - Perché un Dio Uomo
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sollecitano questa spiegazione e che con maggiore insistenza ci spinge a incomin-
              ciarla.

              Così Bosone domanderà e Anselmo risponderà nel modo seguente.

              Bosone – Come il retto ordine esige che, prima di desumere di discuterli, noi credia-
              mo i profondi misteri della fede cristiana, così mi sembra negligenza se, una volta
              rassodati nella fede, non cerchiamo di capire quanto crediamo. Penso che, per grazia
              proveniente da Dio, io credo nella nostra redenzione in modo tale che, anche se non
              potessi in nessuna maniera comprendere quanto credo, nulla mi potrebbe scostare
              dal credervi fermamente. Ti chiedo però di volermi spiegare quello che, come sai,
              molti domandano con me, cioè per quale necessità o motivo Dio, che è onnipotente,
              ha assunto la bassezza e la debolezza della natura umana per restaurarla.


              Anselmo – Ciò che mi chiedi è superiore alle mie possibilità; io temo di trattare «cose
              troppo alte (cf Eccli 3, 23)» per me, perché può darsi che qualcuno, credendo o con-
              statando che le spiegazioni non sono solide, pensi che io non sono in possesso della
              verità e non piuttosto che la mia intelligenza è incapace di afferrarla.

              Bosone  –  Non  lasciarti  prendere  da  questo  timore,  piuttosto  ricordati  che  spesso,
              mentre si ragiona insieme di una questione, Dio rivela quello che era nascosto; spera
              invece dalla divina grazia che, se tu volentieri dispensi ciò che hai gratuitamente ri-
              cevuto (cf Mt 10, 8), meriterai la rivelazione di cose ancor più alte a cui per il mo-
              mento non sei ancora arrivato.

              Anselmo – C’è anche un altro motivo che mi fa vedere difficile o addirittura impossi-
              bile trattare ora appieno tra noi questo argomento: sono infatti necessarie le nozioni
              di potenza, di necessità, di volontà e altre di natura tale che è impossibile esaminarle
              a fondo una per una senza tener conto anche delle rimanenti. Quindi la loro investi-
              gazione esige un lavoro a parte, che penso non molto facile e neppure del tutto inu-
              tile: è appunto l’ignoranza di tali nozioni che rende difficili alcune spiegazioni, le
              quali diventano invece assai facili una volta che si è in possesso di quelle.

              Bosone – Ne potrai quindi trattare brevemente a suo posto e in modo sufficiente per
              il presente trattato, rimandando invece ad altro tempo le spiegazioni supplementari.


              Anselmo – Vi è anche un altro motivo che mi fa esitare davanti alla tua domanda; ed
              è non solo la preziosità dell’argomento, ma anche la bellezza delle sue ragioni, le
              quali sorpassano l’umana intelligenza in quanto trattano del «bello tra i figli degli
              uomini» (Sal 45, 3). Temo perciò che, come io son solito indignarmi coi pittori sca-
              denti quando vedo il Signore dipinto con brutto sembiante, non avvenga così anche
              di me se oso trattare un argomento tanto bello con uno stile disadorno e degno di
              disprezzo.
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