Page 34 - Metodo breve per fare Orazione
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quanto l’esercizio della presenza di Dio, che cercavo di introdurvi, non lo fosse stato per
me. Non ho mai avuto nessun altro scopo in tutto ciò che ho scritto se non quello di fare
conoscere il beneficio che c’è nel camminare in presenza di Dio. Confesso che ho desi-
derato molto che il cuore di tutti i cristiani fosse riempito di questa adorabile presenza.
E lungi dall’immaginare che un esercizio così santo potesse nuocere, sono convinta che
è la fonte di ogni bene e la chiave della perfezione. Rendo giustizia alle persone che si
sono trovate in difficoltà nella lettura: credo che approvino, apprezzino e rispettino que-
sto esercizio della presenza di Dio che è il metodo sicuro per trasformare l’uomo da
carnale in spirituale e fargli vivere sulla terra una vita completamente angelica. Poiché
quale falsità ci sarebbe nel credere che i cristiani che fanno professione di pietà si pos-
sano persuadere che un esercizio che rende felici gli angeli possa nuocere agli uomini?
Rendo, dicevo, giustizia a queste persone. E credo che lo zelo che hanno, siccome fa lo-
ro imparare tutto, li abbia fatti dubitare di ciò che era spiegato malamente in un’epoca in
cui si deve temere tutto.
3. Finora sono restata in silenzio, lasciando al pubblico il diritto di censurare o approva-
re un libro in cui non volevo intervenire. Mi accontentavo della sicurezza che avevo
dentro di me della mia lontananza da tutto quello che poteva essere sospetto. E credevo
che per me fosse meglio tenere segrete tutte le umiliazioni che avrebbero potuto seguire
una censura pubblica, invece di mettermi a spiegare di nuovo ciò che è oscuro per le
persone che non hanno grande esperienza delle vie interiori attraverso cui Dio ha con-
dotto i più grandi santi. Giacché credo che le persone che hanno questa esperienza sco-
prano, dietro qualche parola oscura che la mia ignoranza mi ha fatto scappare, la sem-
plicità della verità nascosta sotto una veste che la maschera agli occhi degli altri uomini.
Mi accontentavo, dicevo, in queste critiche pubbliche, di restare completamente in si-
lenzio, e avrei fatto così se non mi fosse stato chiesto di chiarire questi punti per mostra-
re a chi li leggerà come li devono intendere. Forse la mia ignoranza farà sì che, volendo-
li chiarire, li renderò ancora più oscuri, ma mi accontenterò di questo secondo errore in-
volontario poiché l’avrò fatto per ubbidienza.
I destinatari e lo scopo del «libriccino»
4. In questo libriccino ci sono degli insegnamenti generali e degli insegnamenti partico-
lari.
Gli insegnamenti generali sono quelli che insegnano a cercare Dio nel profondo del cuo-
re, a raccogliersi, a fare una lettura meditata, un’orazione d’affezione, a cercare di ac-
quisire la presenza di Dio in ogni cosa. L’esercizio della presenza di Dio, la preghiera
del cuore, è quindi generale per tutti i cristiani, poiché una preghiera che viene articolata
dalle labbra ma non viene formulata dal cuore non può dirsi una preghiera. Dio ci dice
nella Scrittura: «Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da
me» (Mt 15,8). Quindi bisogna pregare con il cuore. Bisogna camminare al cospetto di
Dio. Basta essere cristiani per essere obbligati a pregare e ad agire in questo modo.
Quindi questi principi sono generali per tutti i cristiani.
5. Ci sono dei consigli particolari che non valgono per tutti, ma soltanto per le persone
che, dopo essere state toccate da Dio, hanno provato la felicità di una presenza più infu-
sa che acquisita, che Dio conduce in maniera particolare e come per mano, che provano