Page 30 - Metodo breve per fare Orazione
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maestà di Dio appare. Bisogna che tutto ciò che viene dai propri sforzi e
dall’appropriazione sia distrutto. Perché niente è più opposto a Dio dell’appropriazione,
e tutta la malizia dell’uomo è insita in questa appropriazione che è come identificata rn
essa In modo che, più un’anima perde il possesso di sé, più diventa pura. E ciò che sa-
rebbe un difetto per un’anima che vive per se stessa, non lo è più a causa della purezza e
dell’innocenza che ha contratto quando ha perso quelle proprietà che causavano la dis-
somiglianza tra Dio e l’anima.
2. Orbene, non c’è che Dio che possa unire due cose così opposte come la purezza di
Dio e l’impurità della creatura, la semplicità di Dio e, la molteplicità dell’uomo. Questo
non potrà mai avvenire tramite lo sforzo della creatura, perché due cose non possono es-
sere unite se non hanno rapporto o somiglianza, e un metallo impuro non si legherà mai
con un oro molto puro e fine.
3. Che fa dunque Dio? Manda avanti la propria Sapienza, come il fuoco sarà mandato
sulla terra per consumare con il suo calore tutto ciò che è impuro. Il fuoco consuma tutte
le cose e non c’è niente che gli resista e che esso non consumi. Lo stesso vale per la Sa-
pienza, che consuma ogni impurità nella creatura per prepararla all’unione divina.
Questa impurità, così opposta all’unione, è l’appropriazione e l’attività.
L’appropriazione: perché essa è la fonte della vera impurità che non può mai essere as-
sociata alla purezza essenziale, nello stesso modo in cui i raggi possono toccare la ruota
ma non unirsi a essa. L’attività: essendo Dio in un riposo infinito, bisogna, affinché
l’anima possa unirsi a Lui, che essa partecipi alla sua pace. Senza pace non può esserci
unione, a causa della dissomiglianza. Infatti per unire due cose, bisogna che esse siano
in una identica pace.
È per questo che l’anima arriva all’unione divina solo tramite la pace della volontà. E
non può essere unita a Dio se non è in una pace essenziale e nella purezza della sua cre-
azione.
4. Per purificare l’anima, Dio si serve della Sapienza come di un fuoco per purificare
l’oro. Sicuramente l’oro non può essere purificato se non con il fuoco che consuma a
poco a poco tutto ciò che c’è di terrestre e di materiale, e lo separa dall’oro. E così non
basta all’oro, per essere adoprato, che la terra sia mutata in oro. Bisogna anche che il
fuoco lo fonda e lo dissolva per scartare dalla sua sostanza tutto ciò che è estraneo e ter-
restre. E questo oro è sottoposto così tante volte al fuoco che perde ogni impurità e ogni
disposizione a essere purificato. Quando l’orafo non può più trovarvi alcuna mescolan-
za, visto che l’oro ha raggiunto la sua perfetta purezza e semplicità, il fuoco non può più
agire su quest’oro. E anche dopo un secolo non potrebbe essere più puro e non diminui-
rebbe. Allora è adatto a fare i più eminenti oggetti.
E se quest’oro risultasse in seguito impuro, lo sarebbe per le impurità nuovamente con-
tratte a causa della contaminazione da parte di corpi estranei. Con la differenza che que-
sta impurità è solo superficiale e non impedisce di usarlo. Invece l’altra impurità era na-
scosta nel fondo e quasi identificata con la sua natura. Tuttavia le persone che non se ne
intendono, vedendo un oro puro ma coperto superficialmente di scorie, ci faranno meno
caso rispetto a un oro grezzo, molto impuro, ma levigato in superficie.
5. Inoltre potrete notare che l’oro con un grado di purezza inferiore non può legarsi con
un oro che ha un grado di purezza superiore. Bisogna che questo contragga un po’