Page 23 - Metodo breve per fare Orazione
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nostro spirito impediscono a questo straordinario pittore di lavorare e fanno fare un ri-
tratto sbagliato. Bisogna quindi restare in pace e muoversi solo quando Lui ci fa muove-
re. Questo era il sentimento di Davide e la sua pratica: «Contemplerò il tuo volto nella
giustizia che avrò ricevuto da te. E sarò saziato quando la tua immagine sarà rinnovata
in me» (Sal 17,15). Gesù Cristo «ha la vita in sé» (Gv 5,26). E deve comunicare la vita
a ogni cosa.
Lo spirito della Chiesa è lo spirito della mozione divina. La Chiesa è oziosa, sterile e in-
feconda? Agisce, ma la sua azione dipende dallo Spirito di Dio che la conduce e la go-
verna. Lo spirito della Chiesa deve essere nei suoi membri come in se stessa. Quindi bi-
sogna che questi ultimi, per essere nello spirito della Chiesa, siano nello Spirito della
mozione divina.
6. Che questa azione sia più nobile è incontestabile. E più il principio è nobile, grande
ed elevato, più le cose che da esso partono hanno valore. Le azioni che partono da un
principio divino sono azioni divine. Invece le azioni della creatura, per quanto possano
sembrare buone, sono azioni umane, oppure virtuose quando sono accompagnate dalla
grazia.
Gesù Cristo dice di avere in sé la vita. Tutti gli altri esseri hanno una vita imprestata, ma
il Verbo ha la vita in sé. E poiché è per sua natura comunicativo, desidera comunicarla
agli uomini. Quindi bisogna dar luogo a questa vita, cosa fattibile solo con l’abbandono
e la perdita della vita di Adamo e della nostra azione, come ci assicura san Paolo. «Se
uno è in Cristo, egli è una creatura nuova: l’uomo vecchio è sparito, ecco, è sorto il
nuovo» (2Cor 5,17). Questo può esser fatto solo con la morte di noi stessi e della nostra
azione, affinché l’azione di Dio la sostituisca.
Non si pretende quindi di non agire, ma soltanto di agire secondo lo Spirito di Dio, per
permettere alla sua azione di sostituire quella della creatura. E la creatura dà tale con-
senso solo moderando la propria azione, per farla sostituire a poco a poco dall’azione di
Dio.
7. Gesù Cristo ci mostra nel Vangelo questo comportamento. Marta faceva delle buone
azioni. Ma siccome le faceva secondo il proprio spirito, Gesù Cristo la rimproverò. Lo
spirito dell’uomo è turbolento e inquieto. E per questo che fa poco, anche se gli sembra
di fare molto. «Marta,» disse Gesù «ti preoccupi di molte cose, ma una sola cosa è im-
portante. Maria ne ha scelto la parte migliore, parte che non le sarà mai tolta» (Lc
11,41-42). Che cosa ha scelto Maddalena? La pace, la tranquillità, il riposo. Lei smette
apparentemente di agire per lasciarsi condurre dallo Spirito di Gesù Cristo. Smette di
vivere affinché Gesù viva in lei.
E per questo che è necessario rinunciare a se stessi e alle proprie operazioni per seguire
Gesù Cristo. Infatti non possiamo seguirlo se non siamo animati dal suo Spirito. Orbe-
ne, affinché lo Spirito di Gesù venga in noi, bisogna che il nostro spirito gli ceda il po-
sto61 «Chi si unisce al Signore» dice san Paolo «diventa un solo Spirito con Lui» (1Cor
6,17). E Davide diceva che amava «star dappresso a Dio, e riporre in Lui le sue speran-
ze» (Sal 73,28). Che cos’è questo attaccamento a Dio? È l’inizio dell’unione.
8. L’unione comincia, continua, si compie e si consuma. L’inizio dell’unione è
un’inclinazione. Quando l’anima è al suo interno nella maniera che è già stata descritta,
è nell’inclinazione centrale e ha, una forte tendenza all’unione. Questa tendenza è