Page 14 - Metodo breve per fare Orazione
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continuamente verso il loro centro.
Ora io dico che l’anima rivolta all’inclinazione centrale per lo sforzo che ha fatto di rac-
cogliersi interiormente senza nessun altro sforzo oltre al peso dell’amore cade a poco a
poco nel centro. E più resta calma e tranquilla, senza muoversi, più avanza velocemente
perché permette a questa virtù attrattiva e centrale di attrarla con maggiore veemenza.
4. L’unica preoccupazione, quindi, che dobbiamo avere è di raccoglierci interiormente il
più a lungo possibile e non stupirci della pena che possiamo avere nel fare questo eser-
cizio. Questo esercizio sarà ben presto ricompensato dalla partecipazione mirabile da
parte di Dio, che lo renderà molto semplice, a condizione che siamo fedeli a ricondurre
dolcemente e soavemente il nostro cuore, con un ritorno dolce e tranquillo tramite affe-
zioni tenere e pacate, se si allontana a causa di distrazioni o occupazioni. Quando le
passioni si levano, un piccolo ritorno all’interno, dalla parte di Dio che è presente, le
calma con molta facilità. Ogni altro contrasto le eccita.
XII
SULL’ORAZIONE DI SEMPLICE PRESENZA DI DIO
1. L’anima fedele a esercitarsi, come è stato detto, nell’affezione e nell’amore del suo
Dio si stupisce perché sente che a poco a poco Lui ne prende completamente possesso.
La sua presenza diventa per lei così naturale che non potrebbe farne a meno. Le viene
data per infusione, così come anche l’orazione. L’anima sente che la calma
s’impadronisce a poco a poco di lei. Il silenzio è tutta la sua orazione. E Dio le dà un
amore infuso che è l’inizio di una felicità ineffabile. Oh, se mi fosse permesso di conti-
nuare con gli infiniti gradi che seguono! Ma bisogna fermarsi qui, poiché mi rivolgo a
dei principianti, aspettando che Dio faccia luce su cosa potrà servire per tutti gli stati.
2. Bisogna accontentarsi di dire che a questo punto è molto importante interrompere
l’azione e l’operazione, per lasciar agire Dio. «Riposatevi e riconoscete che io sono Id-
dio» (Sal 46,11) ci dice Lui stesso tramite Davide.
Ma la creatura è così piena d’amore per quello che fa, che crede di non fare niente se
non sente, conosce e distingue la sua operazione. Non vede che è la velocità della corsa
che le impedisce di vedere i suoi passi, e che l’operazione di Dio, aumentando, assorbe
quella della creatura, così come il sole man mano che si leva assorbe a poco a poco tutta
la luce delle stelle, che invece si distinguevano benissimo prima che esso apparisse. Non
è la mancanza di luce che fa sì che non si distinguano più le stelle, ma l’eccesso di luce.
Lo stesso vale in questo caso. La creatura non distingue più la sua operazione, perché
una luce forte e diffusa assorbe tutte le sue piccole luci distinte e le spegne completa-
mente, in quanto il suo eccesso le sorpassa tutte.
3. Di conseguenza, coloro che accusano di ozio questo tipo di orazione si ingannano
molto, ed è per mancanza di esperienza che dicono così. Se volessero invece darsi da
fare per provare! In poco tempo sarebbero esperti e saggi in materia.
Affermo, quindi, che questo poco operare non è una conseguenza della penuria ma
dell’abbondanza. Chi proverà lo capirà bene. Si renderà conto che non è un silenzio ste-