Page 9 - Lodi della Vergine Madre
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2. Ricevette dunque Maria il dono della verginità perché fosse santa di corpo, lei
                  che  avrebbe  concepito  e  partorito  il  Santo  dei  Santi;  e  ricevette  il  dono
                  dell’umiltà per essere santa anche nella mente (spirito). Adorna di queste virtù
                  come  di  gemme,  e  splendente  di  bellezza  nel  corpo  e  nello  spirito,  questa
                  vergine  regale,  ammirata  dai  celesti  comprensori  per  la  sua  bellezza  e  la  sua
                  grazia,  ha  attirato  su  di  sé  gli  sguardi  dei  cittadini  del  cielo,  sicché  fu  preso
                  d’amore per lei il cuore del Re, che le mandò il celeste messaggero.
                  Questo  è  quello  che  l’Evangelista  vuole  dirci  quando  parla  di  un  Angelo
                  mandato  da  Dio  alla  Vergine.  Da  Dio,  dice,  ad  una  Vergine,  vale  a  dire
                  dall’eccelso ad un’umile fanciulla, dal Signore alla serva, dal Creatore ad una
                  creatura. Quanta degnazione da parte di Dio! Quanta grandezza nella Vergine!
                  Correte, madri, correte figlie, correte tutte voi che dopo di Eva e pr colpa di Eva
                  siete  partorite  e  partorite  nella  tristezza.  Avvicinatevi  al  talamo  verginale,
                  entrate, se potete, nella camera avvolta di pudore della vostra sorella. Ecco, Dio
                  manda  un  messaggio  alla  Vergine,  ecco,  l’Angelo  parla  a  Maria.  Accostate
                  l’orecchio  alla  parete,  e  ascoltate  quello  che  le  annunzia,  forse  porterà
                  consolazione anche a voi.

                  3. Rallegrati, padre Adamo, ma soprattutto tu, o madre Eva, esulta, voi che foste
                  i  progenitori  di  tutti  gli  uomini,  ma  ne  foste  pure  uccisori,  e,  cosa  più  triste,
                  prima uccisori che progenitori. Consolatevi entrambi per questa figlia, e per tale
                  figlia;  ma  Eva  maggiormente,  che  fu  la  prima  causa  del  male,  e  ne  trasfuse
                  l’obbrobrio in tutte le donne. Sta per venire il tempo in cui tale obbrobrio sarà
                  tolto, e l’uomo non avrà più motivo di lamentarsi della donna; cercando infatti
                  imprudentemente  di  scusare  se  stesso,  non  aveva  esitato  ad  accusarla
                  crudelmente  dicendo:  La donna che hai dato, mi ha offerto di quelfrutto, e io ne ho
                  mangiato  (Gen  3,  12).  Perciò  corri,  o  Eva,  da  Maria,  corri,  madre  dalla  figlia;
                  risponda  la  figlia  per  la  madre,  essa  tolga  la  vergogna  della  madre,  essa  sia
                  soddisfazione al padre per la madre, perché ecco, se l’uomo è caduto per causa
                  della donna, d’ora in poi non si rialzerà se non per merito di una donna.
                  Che cosa dicevi Adamo? La donna che mi hai dato, mi ha offerto di quelfrutto, e io ne
                  ho mangiato. Son queste parole piene di malizia che aumentano, più che togliere,
                  la  colpa.  Tuttavia  la  Sapienza  vinse  la  malizia  quando  Dio  trovò  nel  tesoro
                  inesauribile  della  sua  pietà  quell’occasione  di  perdono  che  aveva  inutilmente
                  tentato di far nascere da te quando ti interrogò. Ecco, ti viene data una donna in
                  cambio di un’altra donna, una donna prudente invece di quella sciocca, umile,
                  al posto di quella superba, la quale ti porge, in cambio del frutto della morte, il
                  sapore  della  vita,  e  invece  dell’amarezza  di  un  cibo  velenoso  ti  procura  la
                  dolcezza di un frutto. Cambia pertanto le tue parole di scusa iniqua in parole di
                  ringraziamento,  dicendo:  «Signore,  la  donna  che  mi  hai  dato  mi  ha  offerto  il
                  frutto della vita, e io ne ho mangiato, e divenne nella mia bocca più dolce del
                  miele,  perché  per  esso  mi  hai  ridato  la  vita».  Ecco,  per  questo  fu  mandato
                  l’Angelo alla Vergine. O Vergine mirabile e degnissima di ogni onore! O donna
                  sopra  ogni  altra  veneranda  e  meravigliosa,  che  ha  riparato  il  male  dei
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