Page 32 - Lodi della Vergine Madre
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vedere parecchi nella Chiesa, divenuti nobili da ignobili che erano, passati dalla
povertà alla ricchezza, subito gonfiarsi, dimenticare la primitiva abiezione,
vergognarsi della loro origine e disprezzare i parenti rimasti nell’ombra di una
povera condizione. Si possono anche vedere uomini danarosi rincorrere gli
onori ecclesiastici, ostentare una santità che non hanno, avendo mutato l’abito,
ma non il cuore, stimandosi degni della dignità a cui sono pervenuti con i loro
intrighi e attribuendo ai loro meriti, se oso dirlo, quello che hanno ottenuto con
il denaro. Ometto quelli che sono accecati dall’ambizione: e l’onore stesso che
ottengono è per essi materia di superbia.
10. Ma vedo, e questo è più penoso, che taluni dopo aver disprezzato la pompa
del mondo, nella scuola dell’umiltà imparano piuttosto la superbia, e sotto le ali
del Maestro mite ed umile diventano maggiormente insolenti e più impazienti
nel chiostro di quanto lo sarebbero stati nel mondo. Ma quel che è peggio è che
parecchi nella casa di Dio non sopportano di essere tenuti in poco conto, mentre
a casa loro non potevano essere che gente trascurabile; sicché dove gli onori
sono ambiti da molti, essi non meritarono di trovar posto, ma vogliono apparire
degni di onore dove gli onori sono da tutti disprezzati. Vedo ancora altri, e
anche questo è doloroso, i quali, dopo essersi aggregati alla milizia di Cristo, si
immischiano di nuovo in affari secolari, nuovamente si immergono nelle
cupidigie terrene, molto preoccupati di innalzare muri, trascurando i costumi,
sotto pretesto anche del bene comune, vendono parole ai ricchi e ossequi alle
matrone, non dando ascolto a quanto prescritto dal loro Sovrano di non
desiderare le cose altrui e di non muovere lite per rivendicare le cose proprie,
non dando retta a quanto l’Apostolo per ordine del Re divino proclama
altamente: È già un delitto per voi il fatto di avere liti. Perché non sopportate piuttosto
di venir frodati? (1 Cor 6, 7) Così dunque hanno crocifisso a sé il mondo e se
stessi al mondo costoro che prima erano appena conosciuti nel loro villaggio o
paese, e ora vanno in giro per le città, frequentano le curie e son diventati
conoscitori di re e famigliari ai principi? Per non dire del loro abito nel quale si
ricerca non il calore, ma il colore, e si dà più importanza al culto delle vesti che
a quello delle virtù? Peggiori delle donnicciole schiave della moda, lo dico con
vergogna, tali monaci affettano il lusso negli abiti, che non rispondono più ad
una necessità, né rispettano la forma stabilita nell’ordine, e rappresentano solo
più un ornamento, e non un’armatura per i soldati di Cristo che dovrebbero
prepararsi alla battaglia, e innalzare contro le potestà dell’aria la bandiera della
povertà, molto temuta dagli avversari. Invece essi, mostrando nella mollezza
degli abiti un segno di pace, senza combattere si danno inermi in mano ai
nemici. Tutti questi mali non hanno che questa origine: abbiamo messo da parte
quell’umiltà per la quale avevamo lasciato il mondo, e allora, trascinati di
nuovo dalle vane passioni dei secolari, siamo come cani che ritornano al
vomito.
11. Sentiamo pertanto noi tutti che siamo in questa condizione che cosa ha
risposto colei che veniva prescelta a Madre di Dio, ma non dimenticava l’