Page 27 - Lodi della Vergine Madre
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Giacobbe. E Giacobbe è  lo  stesso che Israele».  Considera  nella casa di Giacobbe
                  solo coloro che si dovranno trovare perfetti nella fede di Giacobbe, o piuttosto
                  riconoscerai in essi la spirituale ed eterna casa di Giacobbe sulla quale regnerà
                  in  eterno  il  Signore  Gesù.  Chi  di  noi,  secondo  l’interpretazione  del  nome  di
                  Giacobbe, vorrà soppiantare il diavolo dal suo cuore, lottare contro i vizi e le
                  concupiscenze perché non regni il peccato nel suo corpo mortale, ma regni in
                  lui  Gesù  adesso  perla  grazia  e  in  eterno  per  la  gloria?  Beati  coloro  nei  quali
                  Gesù regnerà in eterno, perché anch’essi regneranno con lui, e  questo regno non
                  avrà fine. Oh quanto è glorioso quel regno nel quale si sono radunati i re, si sono
                  riuniti  per  lodare  e  glorificare  colui  che  è  sopra  tutti  Re  dei  re  e  Signore  dei
                  Signori, nella splendidissima contemplazione rifulgeranno i giusti come il sole
                  nel  regno  del  loro  Padre!  Oh  se  Gesù  si  ricordasse  anche  di  me  peccatore,
                  secondo la bontà che egli usa con il suo popolo, quando verrà il suo regno! Oh
                  se in quel giorno, quando consegnerà a Dio Padre suo il regno, si degnasse di
                  visitarmi con la sua salvezza, perché io possa vedere la felicità dei suoi eletti e
                  godere  della  gioia  del  suo  popolo,  e  lodarti  anch’io  con  la  tua  eredità.  Vieni
                  frattanto, o Signore Gesù, togli via gli scandali dal tuo regno, che è l’ anima mia,
                  perché tu, come è tuo diritto, regni in essa. Viene infatti l’avarizia, e pretende
                  per  sé  un  trono  in  me;  viene  la  iattanza,  e  brama  di  dominarmi,  la  superbia
                  anche  vuole  essere  mio  re.  La  lussuria  dice:  «Io  regnerò»;  l’ambizione,  la
                  detrazione, l’invidia e l’ira lottano in me per il possesso di me, per avere su di
                  me il sopravvento e la supremazia. Ma io, per quanto posso, resisto, e aiutato
                  (dalla  grazia)  non  cedo.  Protesto  di  volere  Gesù  come  mio  Signore;  a  lui  mi
                  sottometto, perché riconosco di essere sua proprietà. Lui considero come mio
                  Dio e mio Signore, e dico: «Non ho altro Re all’infuori di Gesù». Vieni dunque,
                  Signore, disperdili con la tua potenza e regnerai tu in me, perché sei tu il mio Re o
                  Dio mio, che decidi vittorie per Giacobbe (Sal 43, 5).

                  3.  Allora  Maria  disse  all’Angelo:  Come  è  possibile?  Non  conosco  uomo  (Lc  1,  34).
                  Dapprima  rimase  in  prudente  silenzio,  quando  ancora  dubbiosa  pensava  che
                  cosa significasse quel saluto, preferendo umilmente non rispondere che parlare
                  a vanvera senza sapere. Ma poi rassicurata, e dopo aver bene riflettuto mentre
                  all’esterno parlava l’Angelo, e Dio all’interno la persuadeva — era infatti con lei
                  il  Signore,  come  aveva  detto  l’Angelo:  Il  Signore  è  con  te  —  così  dunque
                  rincuorata dalla fede che cacciava il timore, e dalla gioia che prendeva il posto
                  della timidezza, Maria disse all’Angelo: Come è possibile? Non conosco uomo. Non
                  dubita del fatto, ma chiede circa il modo e l’ordine. Non chiede cioè se questo
                  avverrà,  ma  come  avverrà.  Quasi  dicesse:  «Sapendo  il  mio  Signore,  testimone
                  della mia coscienza, il voto della sua serva di non conoscere uomo, per quale
                  legge o in quale ordine piacerà a lui che si compia questo? Se sarà necessario
                  che io venga meno al mio voto per partorire un tale figlio, io sono contenta di
                  tale figlio, ma mi dispiace per il proposito; tuttavia, sia fatta la sua volontà. Se
                  invece  concepirò  restando  vergine,  e  tale  rimarrò  nel  parto,  il  che  non  è
                  impossibile  se  a  lui  piacerà,  allora  saprò  veramente  che  egli  ha  riguardato
                  l’umiltà  della sua  serva».  Come dunque avverrà questo, poiché non conosco uomo?
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