Page 26 - Lodi della Vergine Madre
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anche  al  Figlio,  e  viceversa,  quando  onoriamo  il  Figlio  non  smettiamo  di
                  glorificare la Madre. Poiché se, secondo Salomone, il figlio saggio è gloria del padre
                  (Pr  13,  1),  quanto  è  maggiormente  glorioso  diventare  la  madre  della  stessa
                  Sapienza? Ma perché tentare di lodare la Vergine, della quale già tessono le lodi
                  i Profeti, l’Angelo e l’Evangelista? Io pertanto non lodo, non oso farlo; ma ripeto
                  con  devozione  ciò  che  per  bocca  dell’Evangelista  ha  già  spiegato  lo  Spirito
                  Santo. Disse infatti ancora l’Angelo: Il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo
                  padre  (Lc  1,  32).  Sono  parole  dell’Angelo  alla  Vergine  riguardo  al  Figlio
                  promesso, con le quali si promette che possederà il regno di Davide. Nessuno
                  dubita che il Signore Gesù sia disceso dalla stirpe di Davide. Ma mi domando
                  come Dio gli abbia dato il trono di Davide suo padre, dal momento che egli non
                  regnò in Gerusalemme, anzi, quando le turbe volevano farlo re, egli non accettò,
                  e anche davanti a Pilato protestò: Il mio regno non è di questo mondo (Gv 18, 36). E
                  poi che grande cosa si promette a lui che siede sui Cherubini, che il Profeta vide
                  sedere  su  di  un  trono  eccelso  ed  elevato,  di  sedere  sul  trono  di  Davide  suo
                  padre?  Ma  noi  conosciamo  un’  altra  Gerusalemme,  diversa  da  quella  attuale,
                  nella quale ha regnato Davide, molto più nobile e più ricca di questa. Penso che
                  qui venga significata quella Gerusalemme celeste, secondo il modo di dire, che
                  spesso troviamo nelle Scritture di nominare il significante per la cosa significata.
                  In realtà Dio gli diede il trono di Davide suo padre quando fu costituito da lui
                  Re su Sion suo santo monte. Ma qui si comprende meglio di quale regno abbia
                  parlato il Profeta,  perché non disse: «in Sion» ma «sopra Sion».  Forse  è  stato
                  detto sopra perché in Sion regnò Davide: Un frutto delle tue viscere io porrò sul tuo
                  trono (Sal 131, 11) , e un altro Profeta ha detto di lui: Siederà sul trono di Davide e
                  sopra il suo regno (Is 9, 7). Vedi come dappertutto trovi sopra? Sopra Sion, sopra il
                  trono, sopra il soglio, sopra il regno. Il Signore Dio gli darà dunque il trono di Davide
                  suo  padre,  non  quello  tipico,  ma  quello  vero,  non  temporale,  ma  eterno,  non
                  terreno, ma celeste. E vengono queste cose dette di Davide, perché il suo regno,
                  il suo trono temporale era figura di quello eterno.

                  2. E regnerà in eterno sulla casa di Giacobbe, e il suo regno non avrà fine (Lc 1, 32-33).
                  Anche qui, se prendiamo per casa di Giacobbe quella temporale, come regnerà
                  in  eterno  sudi  essa  che  non  è  eterna?  Dobbiamo  dunque  cercare  una  casa  di
                  Giacobbe che sia eterna, sulla quale regni in eterno colui il cui regno non avrà
                  fine.  E  poi  infine  non  è  forse  quella  di  Giacobbe  una  casa  ribelle,  che
                  empiamente  lo  ha  rinnegato  e  insipientemente  respinto  davanti  a  Pilato,
                  quando a lui che, mostrando loro Gesù, diceva:  Dovrò crocifiggere il vostro Re?
                  (Gv 19, 15) ad una voce gridò: Non abbiamo Re all’infuori di Cesare? (ivi). Cerca
                  pertanto presso l’apostolo Paolo, ed egli ti spiegherà chi è Giudeo veramente e
                  chi lo è solamente in apparenza, e quale è la circoncisione secondo lo spirito e
                  quale quella che si fa nella carne, e ti insegnerà a distinguere l’Israele spirituale
                  da quello carnale, e i figli di Abramo secondo la fede e i figli secondo la carne.
                  Così  egli  dice:  Non  tutti  infatti    quelli  che  discendono  da  Israele  sono  Israeliti,  né
                  quelli che sono seme di Abramo sono suoi figli (Rm 9, 6-7). Continua il ragionamento
                  e  dì:  «Non  tutti  quelli  che  discendono  da  Giacobbe  sono  da  ritenersi  casa  di
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