Page 41 - Lo specchio dell’Eterna Salvezza
P. 41

intimamente del suo essere proprio; queste tre proprietà sono in lui invariabili
                  ed eterne, senza inizio né fine. Allo stesso tempo lui è in se stesso la regola, il
                  modello e come lo specchio di tutte le creature, ed è secondo questo esempio
                  che ha creato tutto nell’ordine, nel modo, nel peso e misura che convengono, e
                  così lui è in tutte le cose e tutte le cose sono in lui.
                  Questa vita ideale che noi abbiamo in Dio non si fa che con lui ed è felice per
                  natura;  ma,  come  gli  angeli,  noi  abbiamo  un’altra  vita  che  Dio  ha  creato  da
                  niente, per durare eternamente. Essa non può essere felice per natura, ma per la
                  grazia di Dio lo può divenire. Se dunque, ricevendo la grazia, possediamo fede,
                  speranza, conoscenza e amore, le nostre opere diventano virtuose e piacevoli a
                  Dio,  e  noi  ci  eleviamo  al  di  sopra  di  noi  stessi  per  unirci  a  lui.  Ma  nessuna
                  creatura può mai divenire Dio.
                  Gli  angeli  stessi  nel  cielo  non  sono  stati  creati  felici  per  natura,  ma  hanno
                  ricevuto  la  grazia  di  Dio,  e  coloro  che  si  sono  rivolti  verso  di  lui  per  la
                  conoscenza e l’amore sono  diventati felici, fermi e stabili, e  uniti a Dio  in un
                  godimento  eterno.  Tuttavia  non  sono  divenuti  Dio  e  non  potranno  mai
                  diventarlo;  ma  si  tengono  continuamente  alla  presenza  del  Signore,  ciascuno
                  separatamente e secondo la distinzione del suo stato e del suo ordine, come è
                  stato stabilito da Dio in natura, in grazia e in gloria, e con i propri meriti. Loro
                  restano così eternamente e noi tutti con essi, occupati a conoscere e ad amare, a
                  gioire, a rendere grazie e a lodare Dio, ciascuno nel proprio stato e nel proprio
                  ordine, in compagnia degli angeli, secondo chi ne è degno e chi lo ha meritato
                  per  le  sue  virtù.  Ecco  perché  Nostro  Signore  dice  che  i  nostri  angeli
                  contemplano continuamente la faccia del Padre che è nei cieli.
                  Ma se gli angeli buoni si sono rivolti a Dio e hanno ricevuto la beatitudine, gli
                  angeli  cattivi,  al  contrario,  si  sono,  per  orgoglio,  allontanati  da  Dio  verso  se
                  stessi  e  si  compiacciono  nella  nobiltà  e  del  fascino  che  gli  è  stato  donato  per
                  natura. Hanno  disprezzato la grazia e  il ritorno verso Dio  e  subito sono  stati
                  condannati  e  sono  caduti  dal  cielo  nelle  tenebre  maledette,  dove  devono
                  dimorare eternamente.
                  Tuttavia,  sono  peggio  dei  demoni  gli  uomini  ipocriti  e  senza  fede  che
                  disprezzano Dio e la sua grazia, la santa Chiesa e tutti i suoi sacramenti, le sante
                  Scritture e tutte le pratiche della virtù, pretendendo di vivere al di sopra di tutte
                  le  regole,  liberi  da  tutto,  persi  nel  vuoto  come  quando  non  esistevano,
                  rinunciando a tutta la conoscenza, tutto l’amore, tutta la volontà, il desiderio, la
                  pratica  della  virtù,  come  se  fossero  completamente  vuoti.  E  poiché  vogliono
                  peccare  e  abbandonarsi  alla  propria  malizia  impura,  senza  coscienza  e  pena,
                  dicono  che  nell’ultimo  giorno  del  giudizio,  angeli  e  demoni,  buoni  e  cattivi
                  diventeranno tutti una sola e semplice sostanza di Dio, non essendo tutti che
                  una  sola  beatitudine  essenziale  senza  conoscenza  né  amore  di  Dio.  E  dopo
                  questo, aggiungono essi, Dio sarà senza volere, senza conoscenza, senza amore
                  né di se stesso, né di alcuna creatura.
                  Ecco dunque il più grande disordine, la più cattiva e la più folle incredulità che
                  fu mai intesa. A costoro non gli si donerà il santo Sacramento né in vita, né in
                  morte e non li si seppellirà con i cristiani. Essi meritavano piuttosto si essere
   36   37   38   39   40   41   42   43   44   45   46