Page 39 - Lo specchio dell’Eterna Salvezza
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loro, se ne adirono e se ne addolorano, poiché sembra che gli si faccia torto nel
momento in cui li si anticipa; sono suscettibili e sensibili al sollecito, amando chi
li loda e chi lo onora, ma non chi li umilia e chi gli resiste. Accettano volentieri
di essere chiamati santi, essere circondati di onori e di benessere. In alcuna cosa
non soffrono di essere diretti, istruiti né ripresi; ma vogliono loro stessi dirigere,
insegnare e riprendere tutti coloro che li avvicinano. Come in chiesa si
applicano a leggere, pregare, ad inginocchiarsi in bella forma, quando ritornano
in sé si mostrano duri, aspri, tristi, brontoloni, di approccio difficile per i loro
domestici e per le persone che li circondano. Tuttavia hanno la spudoratezza e
l’audacia di andare spesso al Sacramento; poiché tutto quello che fanno gli
appare giusto e ben fatto, o solamente uno sbaglio leggero, quando non
rigettano sugli altri i propri sbagli.
Così, visto che queste persone si compiacciono della propria sorte, il loro spirito
resta pieno di orgoglio e sono incapaci di riconoscere il male che nasce da una
tale radice; poiché essi credono di meritare tutti i rispetti e avere sempre ragione
in tutte le cose.
Se, in queste circostanze, possono evitare il peccato mortale, a causa della loro
ignoranza e delle molte confessioni che fanno, la loro vita è tuttavia molto
pericolosa. Quando essi si confessano, si deve spesso mostrare loro severità,
riprenderli e mortificarli nell’ orgoglio, e dirgli in tutta franchezza: “A rigore,
per la misericordia del Signore, vi si può donare il santo Sacramento alle grandi
feste, purché voi non siate senza speranza e possiate pazientare. Ma se voi siete
miti e umili, potrete continuamente nutrirvi del Cristo e crescere in lui, allo
stesso tempo approfittare in tutte le virtù.”
CAPITOLO QUINDICESIMO
Sulla sesta categoria di persone
La sesta categoria di persone che possono ricevere il santo Sacramento
comprende, in modo generale, tutti coloro che amano abbastanza Nostro
Signore e la propria salvezza per non permettersi mai di compiere
volontariamente e deliberatamente un peccato mortale. Il timore e l’amore di
Dio e di loro stessi li portano ad osservare i suoi comandamenti e quelli della
santa Chiesa, per quello che è da fare o da omettere e per tutte le cose che si
impongono di pieno diritto e necessariamente. Una volta l’anno, cioè a Pasqua,
desiderano confessare e riconoscere al prete i loro peccati grandi e piccoli, in
tutta franchezza, come li hanno fatti, secondo tutte le circostanze dove possono
essere e conoscersi colpevoli. Poi vogliono ricevere il santo Sacramento,
secondo la regola e il costume dei buoni cristiani. Sono decisi da sempre ad
obbedire sempre di buon cuore e a fare penitenza dei loro peccati, a piacimento
del loro confessore, e secondo le circostanze e il genere dei loro misfatti.