Page 33 - Lo specchio dell’Eterna Salvezza
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lottato spesso con il demone, il mondo e la propria carne. Così hanno loro
bisogno nello spirito di un alimento forte che li renda capaci di vincere tutte le
cose, ed il corpo di Nostro Signore nel Sacramento. Essi dovranno dunque
riceverlo tutte le volte che la loro regola, il loro ufficio o la lodabile
consuetudine di genti spirituali che li circonda glielo permetterà.
CAPITOLO DODICESIMO
Sulla terza categoria di persone
Gli uomini virtuosi della terza categoria sono ancora più santi e più alti secondo
lo spirito e la natura. Raccolti in loro stessi e docili all’influenza della grazia di
Dio, camminano in sua presenza, con uno spirito libero ed elevato, che travolge
dopo di lui il cuore e i sensi, l’anima, il corpo e tutte le sue forze. Sono padroni
del loro spirito e della loro natura, e possiedono anche la pace vera. Poiché
anche se possono provare ogni tanto delle emozioni nel loro essere, se ne
rendono prontamente vittoriosi, in loro non provano alcun moto vizioso che
duri. Hanno una vera conoscenza di Nostro Signore, tanto della sua divinità che
della sua umanità; esercitano tale conoscenza con uno spirito spoglio di
immagini, quando rientrano in loro stessi e si elevano d’amore puro fino alla
natura di Dio, e quando si girano al di fuori con amore di cuore, portano
l’impronta dell’umanità di Nostro Signore.
Con la conoscenza e l’amore crescono in loro il gusto e l’esperienza: e più essi
gustano e sperimentano, più desiderano ed aspirano, ricercano e
approfondiscono, e scoprono l’amore nel proprio cuore, nell’anima e dello
spirito.
Questi uomini somiglino veramente a Zaccheo, di cui si parla nel Vangelo di
san Luca. Egli desiderava vedere chi era Gesù; ma ne era impedito dalla grande
folla di persone, poiché era basso e piccolo. Corre allora davanti a tutta la folla e
sale su un albero, nel posto in cui Gesù doveva passare. Ma quando Gesù lo
vede, gli dice: “Zaccheo, sbrigati a scendere, perché oggi stesso devo abitare
nella tua casa.” E Zaccheo accoglie Nostro Signore con grande gioia nella sua
casa e gli dice: “Guarda, Signore, dono la metà dei beni ai poveri, e se faccio
torto a qualcuno nel rendo il quadruplo.” Al che Nostro Signore risponde:
“Ecco, oggi la salvezza è stata donata a questa casa, perché quest’uomo è
divenuto secondo lo spirito un figlio di Abramo.” Per la sua fede, in effetti, egli
è salito, ha visto e conosciuto Gesù, secondo il suo desiderio. Poi, per
obbedienza, è sceso ed ha ricevuto umilmente nella sua casa Gesù, che ora
conosce ed ama. Infine con grande liberalità ha donato i suoi beni, rendendo
ancora al quadripolo il torto che aveva fatto, e così ha meritato di essere
giustificato; questa è la sua vita, questo il suo nome e per questo egli possiede la
santità e la beatitudine, e Gesù dimora sempre in lui, ora e nell’eternità.