Page 28 - Lo specchio dell’Eterna Salvezza
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nel santo Sacramento velato e nascosto, al posto di rivelarsi, come era allora e
come è ora in cielo.
Le sante Scritture gli danno la risposta, dicendo: “Tutto quello che Dio ha fatto è
cosa molto buona, e tutto quello che viene da lui è ben ordinato”. Il profeta Isaia
dice anche: “Una luce si è sparsa attraverso il popolo che errava nel regno delle
tenebre e della morte.” Questa luce è il Cristo, secondo la parola di San
Giovanni: “E la luce brilla nelle tenebre e le tenebre non se ne sono
impossessate.” È per questo che san Paolo insegna che attualmente guardiamo
come in uno specchio e una somiglianza; ma nella vita eterna, vedremo faccia a
faccia la gloria di Nostro Signore Gesù Cristo. Noi lo conosceremo chiaramente
come lui stesso ci conosce da sempre. Ma noi possiamo già conoscerlo
attraverso la luce della nostra fede, come lo conoscevano gli apostoli, così bene
prima della sua morte come dopo la sua resurrezione. Loro vedevano un uomo,
ma la loro fede gli diceva che era Dio e che la divinità si nascondeva
nell’umanità.
Allo stesso modo, vediamo dagli occhi del nostro corpo il santo Sacramento e
crediamo che il corpo di Nostro Signore ci si nasconde per noi. Se il Signore, in
effetti, si mostrasse a noi con la gloria e la chiarezza che ha in cielo, noi non
potremmo sostenere lo sguardo. Poiché i nostri occhi sono mortali e la sola
chiarezza del corpo di Nostro Signore ci accecherebbe e ci farebbe perdere i
sensi. Capite da questo quando è grande, al di sopra di tutta la comprensione,
deve esserci la chiarezza spirituale della sua anima e della sua divinità. È per
questo che, lo sapete, Nostro Signore Gesù Cristo ha voluto velare e nascondere
nei Sacramenti e in alcuni segni sensibili tutto quello che ci ha donato come
fondamento della nostra vita spirituale. Lui è anche nel santo Battesimo, che
dona l’accesso alla vita spirituale: l’acqua e le parole consacrate lo costituiscono
pienamente. Tutti gli altri doni che il Cristo ha affidato alla sua Chiesa sono
ugualmente velati sotto simboli differenti, come il crisma, l’olio, certe parole e
certi atti, dei segni e dei sacramenti, il tutto dietro regole fisse e secondo i
bisogni di ciascuno.
Ma soprattutto di tutti i doni il Signore, Gesù Cristo, ha nascosto e velato per
noi la sua carne e il suo sangue nel santo Sacramento, attraverso la virtù delle
sue parole. E lo ha fatto al fine di obbligarci a vivere in basso, in mezzo a tutti i
suoi doni, con una fede ferma e non nella chiarezza e gloriosa contemplazione;
perché è attraverso la fede integra che si merita la contemplazione eterna.
È per questo che sono insensati coloro che vogliono trasportare la vita eterna e
la gloria di Dio nel tempo, o il tempo nell’eternità, poiché le due cose sono allo
stesso modo impossibili.
Vedere Nostro Signore come è in cielo renderebbe impossibile e disumano
mangiare il suo corpo e bere il suo sangue. Ma attualmente è il Sacramento che
noi mangiamo realmente, e per il fatto del Sacramento, mangiamo la carne del
Signore e beviamo il sangue, nella nostra anima, attraverso la fede e l’amore; e
così noi siamo uniti a lui e lui a noi. Questa unione amorosa, il Cristo, la
Saggezza di Dio, l’ha concepita nel suo spirito e l’ha realizzata nella verità della