Page 23 - Lo specchio dell’Eterna Salvezza
P. 23
esercitare le funzioni sacerdotali nel mondo intero. La santa Chiesa possiede
anche il suo fondamento nel Cristo, e il Cristo vive con lei.
Lei gli è unita fin dall’inizio, e resta in modo stabile in possesso del suo
ministero fino all’ultimo giorno.
I preti, consacrando il santo Sacramento, sono degli strumenti volontari di
Nostro Signore Gesù Cristo; è lui che, per la bocca di ciascuno e di tutti, dice:
“Questo è il mio corpo, questo è il mio sangue.” E ciascun prete consacra
realmente il corpo di Nostro Signore, e tutti insieme non consacrano più di
questo stesso corpo nella piena verità.
Ho finito così con la prima considerazione sull’amore che il Cristo ci ha
mostrato e insegnato nel santo Sacramento.
La seconda testimonianza d’amore, che viene dopo, ci è segnalata in queste altre
parole della consacrazione: “Questo è il calice del mio sangue, che sarà versato
per voi e per tutti in remissione dei peccati.” Il Cristo le pronunciò dal momento
che fece del suo sangue un bevanda per i suoi apostoli e per noi tutti, quando
stava per versarlo e soffrire la morte per amore, a causa dei nostri peccati.
Mai si è conosciuto amore più grande che quello del Figlio di Dio sacrificando
la sua vita alla morte e al prezzo di questa morte riscattandoci alla giustizia di
suo Padre, per farci vivere con lui eternamente. Lui si è offerto, e noi con lui,
alla clemenza del Padre, soffrendo una morte obbrobriosa; e il Padre ci ha
ricevuto con lui nell’eredità celeste di suo Figlio. Ecco perché il Cristo ha fatto
una doppia consacrazione, volendo lasciarci il ricordo del calice della sua
passione, che ha bevuto per amore, per liberarci dalla morte eterna e comprare
per noi a suo Padre la vita della grazia e della gloria. È quello che ci insegna la
consacrazione del sangue prezioso. Ma la consacrazione del corpo di Nostro
Signore ci mostra la grandezza del suo amore, che l’ha portato a volerci servire
lui stesso dell’alimento e del cibo spirituale, al fine di vivere in noi e noi in lui,
come lui ha detto precedentemente. Lui è morto per amore per farci vivere, e
vive in noi affinché noi restiamo viventi in lui per l’eternità.
Questi sono due segni d’amore così alti, che nessuno può comprenderli
pienamente. Ogni volta che noi ascoltiamo la messa e che prendiamo il
sacramento, dobbiamo riempirci di queste cose e pensare all’amore del Signore,
per dimenticare noi stessi ed abbandonare attraverso il suo amore tutto l’altro
amore.
Se proviamo pene e sofferenza, potremo pensare a quello che lui stesso ha
sopportato e sofferto, e lo seguiremo per obbedienza e abbandono di noi stessi,
fino alla morte. Così come potremo gustare l’amore attraverso il quale ci ha
eletto ed amato per tutta l’eternità, senza principio.