Page 22 - Lo specchio dell’Eterna Salvezza
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ciascuno delle due specie. Poiché il suo corpo è il sostegno del suo sangue e il
suo sangue è l’appoggio vitale del suo corpo; l’anima è la vita dei due, e questi
tre elementi riuniti formano una sola vita indivisibile, che è il Cristo, vita che lui
ha donato ai suoi discepoli e che ci ha lasciato nel sacramento. Allo stessi modo
prima della consacrazione, le ostie, nelle mani di tutti i preti, sono tutte, senza
divisione, una sola sostanza e una stessa natura di pane; ugualmente, dopo la
consacrazione, sono l’unica sostanza del corpo di Nostro Signore che non si può
dividere. Bisogna dire altrettanto del vino che si consacra nel suo sangue.
Così come, sotto ciascuna goccia nel calice, sotto ciascuna particella dell’ostia
consacrata, anche se piccola, e ovunque nel pane, il Cristo è presente tutto
intero, come è in cielo. Poiché, malgrado le particelle e le ostie siano divise, in
tutti i luoghi, in una moltitudine di parti, il Sacramento resta uno e il Cristo è
uno e indivisibile in tutto il Sacramento, su tutta la terra.
Come l’anima dell’uomo vive in tutte le sue membra e in ciascuna di esse, senza
essere divisa né circoscritta, così il corpo glorioso di Nostro Signore è vivente in
tutto il Sacramento, in tutta la terra, senza divisione né concatenazione al luogo,
in modo da poter essere donato ugualmente a tutte le sue membra, cioè tutti
coloro che lo desiderano nella fede cristiana. E ciascuno lo riceve tutto intero,
secondo il suo modo particolare, in modo conforme ai suoi bisogni e ai suoi
desideri. È quello che si chiama la comunione, cioè la partecipazione comune;
poiché noi riceviamo tutti in comune il corpo di Nostro Signore nel Sacramento,
ciascuno ricevendo in particolare tutto quello che gli altri ricevono insieme. E
bene che i preti prendono alla messa il santo sacramento sotto le due
sembianze, loro non ne ricevono più dei laici; la consacrazione è doppia, quella
del calice e quella dell’ostia, ma il Cristo non è intero e senza divisione sotto
ciascuna delle due sembianze.
Senza dubbio un incredulo può essere abbastanza folle da pensare e
domandarsi : il sacramento che il Cristo consacrò fu consumato tutto intero
dagli apostoli che lo circondavano in quel momento; cosa fanno quindi ora i
preti? A questa domanda il Cristo ha risposto lui stesso, dal momento che,
subito dopo la consacrazione, dice ai suoi apostoli: “Tutte le volte che voi farete
questo, lo farete in memoria di me”: cioè in memoria del mio amore, della mia
passione e della mia morte; per ricordare anche che sono veramente Dio e
uomo, potendo tutto in cielo e in terra.
Gli apostoli accolgono queste parole della bocca di Nostro Signore, secondo il
senso di quello che avevano visto; loro le vedevano come una profezia, e allo
stesso tempo come un ordine e un potere divino che lui ha donato a loro e ai
loro successori, per assolvere questo compito fino all’ultimo giorno.
È per questo che, subito dopo la sua Ascensione, dopo che ebbero ricevuto lo
Spirito santo che gli insegnò tutta la verità, cominciarono a celebrare la messa,
in nome di Nostro Signore Gesù Cristo. E il suo Spirito parlava attraverso la
loro bocca, dato che dicevano alla consacrazione: “Questo è il mio corpo, questo
è il mio sangue.” Loro ordinarono dei vescovi e dei preti da parte del Signore e
in suo nome, donandogli il potere che loro avevano ricevuto da Dio di