Page 12 - Lo specchio dell’Eterna Salvezza
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per  noi.  Se,  dunque,  lo  vogliamo  seguire,  dobbiamo  abbandonare  la  nostra
                  volontà  e  vivere  della  sua:  in  questo  modo  l’acquisto  che  ha  fatto  di  noi  è
                  confermato.  Noi  dobbiamo  anche  domare  i  nostri  sensi,  vincere  la  nostra
                  natura, portare la nostra croce e seguire il Cristo. È il modo di assolvere il debito
                  che lui ha pagato per noi.
                  Così,  attraverso  la  sua  morte  e  la  nostra  penitenza  volontaria,  otteniamo  di
                  essere  uniti  a  lui  come  dei  servitori  fedeli  e  apparteniamo  al  suo  regno.  Ma
                  immolando la nostra volontà per la sua, in modo che la sua volontà diventi la
                  nostra, noi siamo suoi discepoli e suoi compagni di scelta. In più, dal momento
                  in cui  siamo elevati nell’amore  e  che il nostro pensiero dimora nudo  e senza
                  immagini, come è stato creato da Dio, allora siamo sotto l’azione dello Spirito e
                  diventiamo i figli di Dio.
                  Ricordate bene queste parole e questa massima e regolate in base a questa la
                  vostra vita. Vedete come il Cristo, Figlio di Dio, volendo per amore donare la
                  sua vita per noi, si concesse nelle mani dei suoi nemici fino alla morte, al fine di
                  essere  per  suo  Padre  e  per  il  mondo  intero  un  servitore  obbediente.  La  sua
                  volontà apparteneva a quella di suo Padre e compieva la completa giustizia, ci
                  insegnava la totale verità e il suo spirito si elevava fino ad un eterno e felice
                  godimento. È allora che dice: “Tutto è compiuto. Padre, rimetto la mia anima
                  nelle vostre mani”(Gv 19,30).
                  A  queste  parole,  il  profeta  Davide,  parlando  a  nome  di  tutti  i  giusti  che
                  dovevano seguire il Cristo, aveva risposto: “Signore, Dio di verità, voi mi avete
                  riscattato”. Noi non possiamo in effetti riscattare  noi  stessi, ma dal momento
                  che seguiamo il Cristo, come ho spiegato precedentemente, con tutto il nostro
                  volere, le nostre opere si uniscono alle sue e sono nobilitate dalla sua grazia. Lui
                  ci  ha  dunque  riscattati  con  il  merito  delle  sue  opere  e  non  delle  nostre,
                  donandoci  anche  libertà  e  salvezza.  Ma  perché  noi  possiamo  gustare  e
                  possedere questa libertà, bisogna che la sua anima consumi la nostra d’amore e
                  la immerga nell’abisso delle sue grazie e della sua libera bontà. La nostra anima
                  vi è battezzata, resa libera e unita alla sua.
                  Guardate, è adesso che muore in noi il totale possesso della volontà, per fare
                  posto a quella di Dio, così da volere che Dio scompaia, essendo la sua volontà
                  divenuta nostra; e tale è la radice della vera carità.
                  La nuova nascita, che ci viene dallo Spirito di Dio, rende anche la nostra volontà
                  libera, perché essa è una cosa sola con la volontà libera di Dio. La nostra anima,
                  sotto  l’azione  dell’amore,  è  elevata  e  portata  fino  all’unità  dello  spirito,  della
                  volontà e della libertà con Dio. E in questa libertà divina lo spirito dell’uomo è
                  elevato in amore al di sopra della propria natura, cioè al di sopra delle pene,
                  della  fatica  e  del  disgusto,  al  di  sopra  dell’ansia,  della  preoccupazione  e  del
                  timore della morte, dell’inferno ed anche del purgatorio, al di sopra, infine, di
                  ogni  prova  nel  sopportare  nel  corpo  e  nell’anima,  nel  tempo  e  nell’eternità.
                  Poiché, che si tratti di consolazione o di pena, di donare o di ricevere, di morire
                  o di vivere e di tutto quello che può avvenire di triste o di gioioso, tutto questo
                  staziona al di sotto di questa libertà amorosa dove lo spirito dell’uomo è unito
                  allo Spirito di Dio.
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