Page 92 - Lo Splendore delle Nozze Spirituali
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Qui però, prima di passare ad altro, è opportuno far menzione di alcuni
                  che  sembrano  buoni  e  tuttavia  menano  una  vita  contraria  a  questi  tre
                  modi e a tutte le virtù. Ciascuno, dunque, si esamini bene. Un uomo che
                  non è attirato né illuminato da Dio, non sente il tocco d’amore e perciò
                  non  può  essere  unito  a  Dio  né  attraverso  il  desiderio  attivo,  che  porta
                  vicino a Dio né attraverso la semplice fruitiva quiete, che riposa in Dio.
                  Infatti tutti coloro che, privi di carità soprannaturale, vivono ripiegati su
                  se stessi, vanno cercando la loro quiete nel possesso di cose estranee; e
                  tutte le creature, per natura, rincorrono la quiete. La cercano i buoni e i
                  cattivi in molti modi.
                  Ora fate attenzione. Quando un uomo è riuscito a spogliarsi e liberarsi di
                  ogni immagine, quanto ai sensi, e si è sganciato da ogni attività, quanto
                  alle facoltà superiori, egli arriva alla quiete per il solo processo naturale; e
                  questa quiete la possono trovare e possedere tutti gli uomini in se stessi,
                  per via naturale, senza alcun intervento della grazia di Dio. Ma l’uomo
                  che ama Dio non può possedere questa quiete. Infatti l’amore di Dio e il
                  tocco della grazia di Dio non sono oziosi; perciò l’uomo interiore e legato
                  a Dio non può durare a lungo in se stesso, in una quiete naturale, che per
                  lui è un vuoto.
                  Guardate, di grazia, in quale modo si pratiche la quiete naturale. I cultori
                  di questa quiete si mettono seduti e rimangono fermi e inoperosi, senza
                  nessuna  pratica  né  interna  né  esterna,  per  conquistare  la  quiete
                  desiderata,  senza  esserne  impediti  da  cosa  alcuna.  Ma  accomodarsi  in
                  questa quiete è innaturale e illecito. Una quiete di questa specie favorisce
                  e coltiva nell’uomo la cecità e l’ignoranza di tutte le cose e fa sì che un
                  uomo, senza far nulla, si concentri tutto in se stesso. questa quiete non è
                  altro che una pigrizia volontaria, alla quale questi, dei quali parliamo, si
                  dedicano con tanto ardore, da dimenticarsi, per quanto riguarda le azioni
                  ,di Dio, di se stessi e di tutte le cose.
                  Questa quiete, dunque, è totalmente opposta alla quiete soprannaturale,
                  che  si  ottiene  in  Dio,  poiché  questa  è  un’amorosa  liquefazione  dello
                  spirito,  con  una  purissima  affacciata  sullo  splendore  incomprensibile.
                  Anzi  questa quiete soprannaturale,  in  cerca della quale  si corre  sempre
                  attivamente con profondo desiderio, la si trova nell’inclinazione fruitiva e
                  la  si  possiede  nell’amorosa  immersione;  e  anche  dopo  che  è  stata
                  raggiunta e posseduta, viene tuttavia ricercata.
                  Questa quiete, dico, è tanto al di sopra della quiete naturale, quanto Dio
                  sovrasta  le  creature.  S’ingannano  perciò  pienamente  tutti  coloro  che,
                  avendo di mira se stessi, si adagiano mollemente nella quiete naturale e

                  non  cercano  Dio  nei  loro  desideri  e  tanto  meno  lo  trovano  nell’amore
                  fruitivo.  Poiché  una  quiete  di  tal  genere  in  verità  è  un  infingardo  far
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