Page 91 - Lo Splendore delle Nozze Spirituali
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che lo stimola all’azione e, all’istante, è illuminato e acceso d’amore. Gli
viene presentato e offerto tutto ciò che un uomo può desiderare. Brucia
quindi di fame e di sete, perché vede il cibo degli Angeli e la bevanda
celeste. Suda nelle pene d’amore. Vede il suo riposo. È pellegrino e ha
sotto gli occhi la sua patria. Vede la corono che gli è preparata e combatte
per la vittoria. E poi alla sua ragione illuminata, senza misura né numero,
vengono fatti vedere consolazione, pace, gioia, bellezza, ricchezza e tutto
ciò che può esilarare il cuore ferito d’un uomo. Questa vista e il tocco
divino rendono l’amore perpetuamente attivo. Un uomo giusto di questa
portata ha già certamente nel suo spirito una vera vita che consiste in
un’azione e una quiete atte a durare eternamente; tuttavia al termine
della vita presente, la vita sarà trasformata e portata ad un livello ancora
più alto.
Questa è la vita dell’uomo secondo la giustizia: si avvicina a Dio con
intimo amore e perpetua azione, s’immerge in Dio con fruitiva
inclinazione, godendo di una pace perpetua; rimane in Dio e tuttavia con
amore universale va verso tutte le creature gioiosamente praticando le
virtù e la giustizia.
Questo è il terzo grado più alto della Vita interiore. Certo perciò tutti
quelli che non esercitano la quiete e l’azione, non hanno raggiunto la
giustizia. Del resto, il giusto del quale parliamo, quando si raccoglie
innanzi a Dio, non saprebbe trovare alcun ostacolo, poiché egli si
raccoglie interiormente, fruitivamente e attivamente. L’uomo infatti è
simile a un doppio specchio, che riflette le immagini su ambedue le facce.
Nella parte superiore, l’uomo riceve Dio con tutti i suoi doni e, nella parte
inferiore, riceve dai sensi le immagini corporali. Perciò egli può
raccogliersi in Dio, a suo piacere, e praticare la giustizia senza
impedimento. Ma l’uomo in questa vita è mutevole e capita sovente
ch’egli si volti indietro e, senza il consenso della ragione illuminata, si
muova senza necessità e per la pressione dei sensi; vengono così le
debolezze quotidiane. Ma queste, nel raccoglimento amoroso dell’uomo
giusto, sono come una goccia d’acqua in una fornace ardente.
Così questo finisce la quarta e ultima parte, quella che tratta le parole del
Signore: Incontro a lui; e qui mettiamo anche fine a quanto riguarda la
Vita Interiore.
CAPITOLO 76
Primo modo errato di vita degli oziosi spirituali